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Lunedì, 29 Aprile 2024
La riflessione

Aggredito dal padre di uno studente, Princi: "Incontrerò il docente di San Sperato Cardeto"

Il commento della vicepresidente regionale: "E' necessario costituire momenti di riflessione tra istituzioni, famiglie e studenti"

"Nei prossimi giorni mi recherò all’istituto comprensivo statale San Sperato Cardeto di Reggio Calabria per rappresentare la mia personale vicinanza e la solidarietà istituzionale al docente aggredito dal padre di uno studente, alla dirigente Carmen Lucisano e a tutta la comunità scolastica.

Il deprecabile episodio di ieri non mina e non può minare la credibilità di una intera comunità scolastica, che ha sempre lavorato in modo sereno e proficuo e che negli anni ha mostrato una profonda concordanza con le famiglie dei propri studenti con lo scopo di tessere una rete educativa solida, comune e condivisa".

Lo afferma la vice presidente con delega all’istruzione, Giusi Princi, che aggiunge: "Mi piace pensare alla scuola come comunità educante, un luogo di formazione, ma, ancor prima, di educazione e di condivisione di valori che permettono a ciascun individuo di crescere in tutte le sue dimensioni e interagire in modo consapevole e responsabile con la più vasta comunità sociale e civica.

Occorre rimettere a fuoco quanto già definito nel 1974 con i decreti delegati sulla scuola, ovvero che la struttura organizzativa scolastica italiana è improntata a una gestione sociale, aperta e partecipata della scuola, in cui i genitori e gli insegnanti sono chiamati a confrontarsi sugli obiettivi strategici dei percorsi formativi, sui problemi che nascono e soprattutto sulle possibili soluzioni".

"Purtroppo, l’aumento delle aggressioni verso gli operatori scolastici da parte dei familiari degli studenti mette in luce una crisi generalizzata nel rapporto tra scuola e famiglie. Perciò – conclude la vice presidente Princi - dopo San Sperato Cardeto andrò a incontrare gli operatori scolastici degli altri istituti calabresi dove si sono manifestati episodi di violenza che ci fanno capire, sempre di più, che è necessario costituire concretamente momenti di riflessione per le Istituzioni, per le famiglie e per i giovani studenti, per coinvolgere tutti in un percorso di alleanza educativa perché la violenza non deve avere posto nel nostro sistema scolastico, né nella nostra società".

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