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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le parole del ministro

Tajani show a Reggio Calabria nel congresso di FI, dalla maternità a Berlusconi

Il ministro e vicepremier ricorda il Cavaliere e parla dei valori del partito con qualche passaggio controverso su donne, lavoro e figli

La maternità, i figli donati alla patria, il nume tutelare di Berlusconi. Quello di Antonio Tajani a Reggio Calabria è uno show elettorale con tante dichiarazioni iperboliche anche su argomenti che richiederebbero un equilibrio a cui il ministro e vicepremier non è però apparso interessato. 

Ospite del congresso provinciale di Forza Italia nell'auditorium Versace del CeDir, accolto da applausi e bandiere sventolanti, Tajani si è avvicendato al pulpito già occupato poco prima dal coordinatore regionale azzurro e deputato Francesco Cannizzaro e dal governatore calabrese Roberto Occhiuto. Tra loro scambio di complimenti e carinerie, e poi l'ammissione da parte del segretario nazionale FI di essersi commosso per l'appassionata accoglienza reggina. 

Il ministro e vicepremier ha chiuso il congresso provinciale di Forza Italia

Il suo intervento di chiusura dell'evento è sigillo dell'obiettivo stesso del tour congressuale di Forza Italia. Come nel resto d'Italia, il partito sta costruendo la sua nuova stagione dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, e nelle parole del ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale si sfiora l'agiografia. Partendo dall'imperituro esempio del Cavaliere: "Stiamo mobilitando nel paese più di 100.000 persone, i nostri iscritti, che partecipano alla  costruzione del futuro politico di Forza Italia e anche dell'italia visto che siamo una forza di governo. Per me - ha sottolineato - il militante del piccolo paese è uguale a Macron, anzi se io oggi posso incontrare Macron lo devo proprio a lui. Berlusconi ce lo ha insegnato, un dirigente di partito non deve mai smettere di essere un militante e lui lo faceva. Non si è mai risparmiato nell'attivismo, per lui ogni singola persona era importante". 

"Berlusconi non ha eredi, lui è seduto accanto a ognuno di noi le sue idee vivono"

Berlusconi è stato "la coperta di Linus del partito, il grande padre che risolveva tutto e diceva ci penso io". Ma adesso che non c'è più, Forza Italia deve necessariamente cambiare e costruire un partito differente. "Non esiste nessun erede di Berlusconi - ha precisato - e anche per questo volutamente ho modificato lo statuto per prendere la carica di segretario, di presidente ce n'è stato solo uno". Ricalcando il tradizionale slogan, meno male che Silvio c'è, e persino dopo la sua dipartita: "Lui oggi è seduto accanto a ognuno di noi, le sue idee vivono in noi".

Anche per Berlusconi bisogna realizzare il Ponte sullo Stretto: "Era un suo progetto che abbiamo sempre sostenuto e difeso. Favorirà la crescita in Calabria e Sicilia, aumenterà le presenze turistiche. Ma servono tante infrastrutture, che saranno anche le opere collaterali da una parte che dall’altra dello Stretto. In questo senso sta lavorando molto bene il governatore Occhiuto, insieme a Schifani in Sicilia".

Sul tema congressi, arriva pure una frecciatina al centrosinistra calabrese e in particolare alle dichiarazioni del segretario regionale Pd, il senatore Nicola Irto. "Qui gli iscritti eleggono i loro rappresentanti provinciali - ha detto Tajani - anche se i nostri avversari dicono di tutto, che i congressi unitari sono falsi e che quelli con più candidati indicano una divisione nel partito... Invece i congressi sono importantissimi per ascoltare la nostra classe dirigente - ha proseguito - e permettono anche di scoprire qualche talento, qualche ragazzo su cui puntare, o l'amministratore del piccolo paese che altrimenti non conosceremmo mai e resterebbe nelle retrovie".  L’evento reggino ha formalizzato anche tre nuove adesioni al partito, quelle del consigliere regionale Salvatore Cirillo, il sindaco di Rosarno Pasquale Cutrì e il sindaco di Fiumara Michele Filocamo.

"La donna si realizza anche come madre, lo dice la natura"

A proposito di idee e ideali di Forza Italia, sicuramente qualcuna di Berlusconi è infusa nelle affermazioni di Tajani su famiglia, gender gap lavorativo e misure a tutela delle donne. Luminoso si staglia il grande valore della maternità, raccontato da vari punti di vista ma sempre esaltato. Il ministro si fa trascinare dall'enfasi ribadendo la qualità del modello sociale e lo "stile di vita" xhe contraddistingue Forza Italia, differente, solido e affidabile (per occupare "il grande spazio politico libero tra Giorgia Meloni e Schlein"): "Difenderò sempre le idee in cui credo, quelle di un partito che mette al centro la famiglia". 

Tajani è ispiratissimo nel presentare gli sgravi contributivi alle imprese che assumono donne con due o più figli e alla fine lo dice: "Sono donne che hanno già dato figli all'Italia e per loro è giusto che si possa pagare meno, in modo che non siano considerate uno svantaggio per chi le ha come dipendenti". 

Quanto a loro, il governo vuole creare le condizioni per garantire la libertà di scelta, ovvero poter diventare madri e lavorare. E lo spiega, testualmente così: "Le donne non devono essere obbligate a scegliere e lo dice uno che in famiglia, dalla nonna alle figlie, ha tutte donne che hanno lavorato. Nessuna è obbligata a fare la madre - continua - ma il lavoro non deve più essere un impedimento alla maternità, perché è vero che una donna si realizza nel lavoro ma è altrettanto vero anche come si realizza anche come madre... lo dice la natura ed è un loro diritto!"

E tornando ai figli donati all'Italia (non ha l'ha chiamata patria, però, in virtù di quella "differenza" di Forza Italia), la maternità è anche salvezza dalla gravissima crisi demografica incalzante. "Questa situazione incide sull'economia italiana e lo vedremo tra quindici anni. Oggi con meno nascite stanno meglio le passate generazioni, dopo staranno male quelle attuali perché ci saranno seri rischi per le pensioni".

"Senza figli non c'è futuro, occorre riflessione perché non averne non sia frutto di egoismo"

In questo ragionamento, la scelta materna ha anche una dimensione socioculturale. "Cosa lasciamo quando non ci saremo più, qual è la nostra eredità? I figli continueranno la nostra vita e sono la nostra prosecuzione, senza figli e nipoti il futuro non si costruisce". E non è chiaro se si riferisca solo alle donne quando afferma: "Certamente i figli comportano sacrificio ed è più comodo non averne. Non è un obbligo, ma credo che almeno una riflessione si imponga, perché non avere figli non deve essere frutto di egoismo". 

 Anticipando l'assist per la polemica, Tajani aggiunge: "Per chi non può averne c'è l'adozione, un bellissimo atto d'amore", un suggerimento che però non ha nessi con l'altruismo demografico. 

L'unico candidato Aruzzolo eletto coordinatore provinciale, Maiolino per la Grande Città di Reggio

Nel suo ruolo di vicepresidente del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani torna poi a bomba sulle elezioni di giugno: "In Europa siamo gli unici protagonisti, i Cinquestelle sono irrilevanti, non contano nulla". L'obiettivo è il 1o% alle europee, con in vista sul lungo periodo il 20% delle politiche. Il peso di Forza Italia è oggettivo secondo il ministro, che agli elettori porta in dote i risultati amministrativi del partito in Italia. "Abbiamo spalle larghe per risolvere i problemi - spiega - non abbiamo mai fatto promesse non mantenute perché le bugie hanno le gambe corte e lo abbiamo ricordato con le nostre amministrazioni".  

Il congresso di Reggio Calabria ha eletto coordinatore provinciale Giovanni Arruzzolo, unico candidato. Il consigliere comunale Antonino Maiolino è il nuovo coordinatore Grande Città di Reggio Calabria.

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