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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso politico

Consiglio comunale, Pensabene: "Affermo un diritto attribuito dagli elettori"

Nessuna risposta alla diffida presentata dall'ex consigliera, che sta già preparando il ricorso al Tar per un caso amministrativo sinora unico

C'è amarezza ma anche determinazione in Teresa Pensabene, da pochi giorni ex consigliera comunale dopo il reintegro del titolare Giuseppe Marino, del quale era stata supplente durante la sospensione. Prima dei non eletti, Pensabene farà valere con un ricorso al Tar il caso amministrativo che si è creato con la propria uscita dal consiglio, nel quale invece resta Franco Barreca, secondo per numero di voti tra i non eletti, in quanto il consigliere ha sostituito Lucia Nucera, diventata assessora. La doppia nomina ha creato una situazione inedita, vero e proprio unicuum mai registrato in un ente, a causa della quale, nonostante i voti ottenuti fossero maggiori, Pensabene ha avuto un incarico temporaneo che oggi è concluso, mentre Barreca siede in consiglio con effetto definitivo. 

"Non voglio creare problemi a nessuno né aprire scontri", dice l'ex consigliera. "Ma io affermo un diritto, che mi è stato attribuito dagli elettori che mi hanno votata e di cui voglio rispettare il mandato. E' un epilogo che mi rammarica molto perché si tratta della mia prima esperienza e mi sono candidata con grande impegno, credendo in questo programma e per mettermi al servizio della mia città". 

Un caso amministrativo unico, iniziato con una delibera in consiglio comunale 

La vicenda amministrativa non ha precedenti e con il ricorso sarà formulata la prima interpretazione giuridica di quanto accaduto nel consiglio comunale reggino. Tutto inizia con l'assemblea del 13 dicembre 2021, quando in un'unica delibera sono approvate la sostituzione del sospeso Marino con Pensabene e la surroga di Barreca sul posto di Nucera. "Ho subito fatto presenti i miei dubbi - continua Teresa Pensabene - poiché la procedura seguita dalla segreteria comunale si è basata sull'ordine temporale  degli accadimenti (nomine  temporanee e surroghe) senza considerare invece il consenso elettorale ricevuto da me e Barreca, consiglieri della stessa lista. A far notare la cosa in quel consiglio fu anche il collega Demetrio Marino, della minoranza".

Già allora Pensabene aveva rilevato la questione chiedendo un parere al ministero, che però era arrivato molti mesi dopo, fuori tempo per presentare un ricorso. Quel parere, veicolato dal prefetto, e dava ragione alla segreteria, ritenendo che avesse agito bene per garantire il tempestivo funzionamento dell'organo, bloccato dall'assenza dei consiglieri sospesi. Un'osservazione che però non ha tenuto conto dell'interesse leso di Pensabene - sarà questa la linea portata avanti dal ricorso.

Nella previsione del rientro del sindaco e con lui dei consiglieri sospesi, Pensabene aveva chiesto ulteriori chiarimenti al facente funzioni Paolo Brunetti, al presidente del consiglio Enzo Marra e alla segretaria Iolanda Mauro, ricevendo solo da quest'ultima una risposta di conformità al parere del prefetto.

Pochi giorni dopo la pronuncia della Cassazione e il ritorno di Falcomatà a palazzo San Giorgio, Marino ha ripreso il suo posto tra i banchi del consiglio e Pensabene ne è uscita, presentando una diffida indirizzata a segretaria, presidente e per conoscenza al sindaco (all'epoca dei fatti sospeso). Nessuno ha risposto, ma questa volta Teresa Pensabene non aspetterà oltre per presentare un ricorso molto complesso e che farà giurisprudenza. 

Nel Pd nessuno si espone sulla contrapposizione creata tra due colleghi del partito

Il caso Pensabene-Barreca contrappone due esponenti dello stesso partito, il Pd del sindaco Falcomatà. Che a Reggio ha guadagnato un consigliere regionale (Giovanni Muraca) ma in Comune perde pezzi (l'ex capogruppo Castorina ha lasciato i dem ed è entrato nel gruppo misto). Ma sul tema l'ex consigliera respinge ogni implicazione politica: "La mia situazione riguarda esclusivamente la sfera amministrativa e questo non ha nulla a che vedere con il progetto politico in cui credo, né sono una persona che cambia casacca". Nessuno dei colleghi di partito ha però sostenuto pubblicamente la sua causa. "Adesso desidero soltanto capire se è stato leso un mio diritto", ribadisce Teresa Pensabene, rammaricata anche dall'interruzione dei progetti intrapresi come presidente della commissione 8 pari opportunità, pace, diritti umani e immigrazione, che nell'attesa della nuova nomina può continuare ad operare con la guida del vice Malara. "Mi dispiace perché ho avviato rapporti proficui con le associazioni - conclude - tra le iniziative che stavamo preparando c'è una manifestazione per la pace senza schieramenti, che spero sarà realizzata". 

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