rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Fondi Mezzogiorno, Cuzzocrea: "Il Sud rischia uno scippo di miliardi di euro"

Il presidente di Mezzogiorno in Movimento sottolinea che "mentre questo scippo si consuma, l'attenzione della politica continua a essere focalizzata sulla supposta necessità di controlli antimafia a finanziamenti da 25mila euro o su buoni pasto da 30 euro cadauno"

"Il documento, ancora in bozza, elaborato dal Dipartimento per la Programmazione della Politica Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, recante come titolo 'l'Italia e la risposta al Covid-19' è l'ennesimo scippo ai danni del Mezzogiorno".

Lo dichiara Andrea Cuzzocrea, presidente di Mezzogiorno in Movimento, che spiega: "Mi sono persuaso,  leggendolo, che se venisse adottata solo una piccola parte delle proposte ivi contenute il Sud subirebbe una depredazione di dimensioni senza precedenti. Solo in minima parte giustificata dalla maggiore diffusione del Covid19 nelle aree del centro nord".

A tal proposito, il presidente di MIM segnala: "L’UE è intervenuta sulle regole di funzionamento dei Fondi strutturali per renderli, attraverso ulteriori semplificazioni dei regolamenti e delle procedure, una fonte finanziaria da attivare in funzione anticrisi, per fare fronte alle spese per l’emergenza sanitaria e alle difficoltà economiche di imprese e cittadini.

Il complesso di tali modifiche consente di cambiare i programmi operativi senza l’autorizzazione della Commissione Europea e senza l’apporto di variazioni negli Accordi di partenariato fino alla fine del periodo di programmazione. Sarà sufficiente la sola approvazione del Comitato di Sorveglianza".

"L’Italia - prosegue Cuzzocrea - già destinataria per il ciclo di programmazione 2014-2020, di circa 53 miliardi di euro per il FESR e il FSE (compresa la quota di cofinanziamento nazionale), secondo i dati di spesa al 31 dicembre 2019, comunicati dall’Agenzia per la coesione territoriale (ACT), ha speso poco più di 15 miliardi di euro, quindi, poco più del 29 per cento del totale.

Ci sono quindi 38 miliardi di euro di risorse non spese, anche se da tale importo vanno detratte le risorse già impegnate. Ed è proprio di tali somme che è prevista la riprogrammazione". 

Una modifica che, ad avviso di Mezzogiorno in Movimento, "avrebbe effetti sulla politica di coesione nazionale realizzata attraverso il Fondo di sviluppo e coesione (FSC) che verrebbe utilizzato per dare copertura ai progetti e interventi selezionati nei Programmi ma non più finanziati dai Fondi europei.

Il FSC verrebbe riprogrammato per liberare risorse aggiuntive per la spesa legata all’emergenza e alla programmazione di interventi in funzione anticrisi. In questo contesto particolare, si ipotizza di assegnare alle Regioni del Centro-Nord una dotazione aggiuntiva di risorse FSC del ciclo 2014-2020.

Le regioni meridionali in conseguenza di questo eventuale maggior contributo all'emergenza Coronavirus saranno compensate con risorse FSC del nuovo ciclo di programmazione 2021-27, da prevedersi nel prossimo Documento di economia e finanza e da definire nell'ambito della Legge di Bilancio 2021".

In altri termini, ribadisce Andrea Cuzzocrea, "possiamo dire addio ai fondi FSC (circa 4,87 miliardi di euro di risorse ancora libere da utilizzi), con buona pace del criterio di ripartizione territoriale per macroarea nella misura dell’80% per il Mezzogiorno e del 20% per il Centro Nord.

Come se non bastasse, nel documento del Dipartimento per la politica economica sono previste proposte per la sospensione della regola di destinazione del 34% degli investimenti a valere su risorse ordinarie al Sud. Quindi c'è il rischio che venga modificata la clausola di riequilibrio territoriale nella destinazione alle regioni del Mezzogiorno degli stanziamenti in conto capitale delle amministrazioni centrali.

Basti ricordare che il vincolo di spesa dello Stato in conto investimenti del 34% da destinare al Mezzogiorno (in rapporto alla popolazione) era stato introdotto di recente per mettere la parola fine alla vergognosa prassi per cui, grazie anche all'imbroglio del famigerato federalismo fiscale, gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno non hanno storicamente mai superato la quota del 27%, con un ammanco annuo quantificabile in circa 60 miliardi.

Mentre questo scippo si consuma, l'attenzione della politica continua a essere focalizzata sulla supposta necessità di controlli antimafia a finanziamenti da 25mila euro o su buoni pasto da 30 euro cadauno. Insomma - conclude Cuzzocrea - si guarda il dito invece della luna".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fondi Mezzogiorno, Cuzzocrea: "Il Sud rischia uno scippo di miliardi di euro"

ReggioToday è in caricamento