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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervento

Dimensionamento scolastico: approvati in tempi record le integrazioni ai piani provinciali

Princi: "Minoranze linguistiche e aree interne tutelate dalle linee guida regionali", e ancora: "Dispiace che non sia stato possibile conferire l’autonomia alla direzione didattica Megale di Melito"

"Prendo atto, favorevolmente che tutte le Province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria, abbiano provveduto, nonostante i tempi ristretti, ad integrare i rispettivi piani con le autonomie aggiuntive previste dal decreto Mille proroghe. Nello specifico, riguardo la Città metropolitana di Reggio Calabria, è stato un bel segnale che il Consiglio, in totale condivisione, abbia permesso la conservazione dell’autonomia a due istituti storici della città: liceo classico T. Campanella e Liceo Preti Frangipane.

È stata, altresì, importante anche la salvaguardia dell’autonomia dell’istituto comprensivo di Melicucco e, conseguentemente, di Laureana Galatro e Feroleto caratterizzati da alti indicatori di svantaggio socio culturale e di dispersione scolastica, come si evince dai dati disponibili nel portale dell’Osservatorio regionale per il diritto allo studio messo a disposizione, dalla Regione, ai Comuni e alle Province tutte. Dispiace che non sia stato possibile conferire l’autonomia alla direzione didattica Megale di Melito. In questo caso, non è stato normativamente fattibile, in quanto, prima ancora delle linee guida regionali, l’art 4 del dl 98/11, sopprime chiaramente le direzioni didattiche".

È quanto afferma in una nota la vice presidente della giunta regionale della Calabria, Giusi Princi che in una nota aggiunge: "In merito alla proposta passata in Consiglio metropolitano di chiedere un confronto alla Regione per il ripristino delle autonomie nelle aree caratterizzate da minoranze linguistiche – prosegue Princi -, al fine di non alimentare inutili aspettative nei comuni interessati, mi preme chiarire quanto segue. L.a legge n. 482/90, tutt’ora vigente, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei, tutela le minoranze linguistiche dal punto di vista della didattica non incidendo però, in alcun modo, sull’organizzazione della rete scolastica e quindi sulle autonomie scolastiche.

La legge conferisce un ruolo preminente alla scuola e affida ad essa il compito di offrire opportunità formative sempre più ampie, per garantire il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la lingua di riferimento. Fermamente convinta dell’importanza di valorizzare le tante minoranze linguistiche presenti in Calabria, mi impegnerò, invece. a sostenere, progetti sperimentali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti a una minoranza linguistica".

"Mi preme, però, evidenziare – rimarca in conclusione la vice presidente Princi - che le Linee guida regionali, prevedevano, comunque, la possibilità che le province (con il criterio compensativo), potessero determinarsi nel tutelare i territori che presentavano particolari specificità e/o criticità (aree interne, minoranze linguistiche, comuni montani, territori con alti tassi di dispersione scolastica, etc.etc.). È una prerogativa che la Regione, attraverso linee guida a maglie larghe, e d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, e con le Organizzazioni sindacali di categoria, ha voluto, proprio, attribuire alle Province e alla Città metropolitana di Reggio Calabria per tutelare al meglio i territori".

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