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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo scontro sulla grande opera

Ponte, l'appello del Pd di Villa: "Atto d'indirizzo asettico, ora si passi al voto in aula"

Dopo il consiglio comunale aperto il segretario del circolo dem, Enzo Musolino, chiede un atto di "coraggio istituzionale" per fermare il progetto

Il circolo Pd di Villa San Giovanni ha presentato le proprie osservazioni al ministero come previsto dalla finestra al pubblico aperta nella procedura di Via (valutazione di impatto ambientale). All'indomani dell'animato consiglio comunale aperto che ha adottato un atto d'indirizzo finalizzato alla presentazione delle osservazioni del Comune, il segretario cittadino dem Enzo Musolino chiede uno sforzo maggiore. "Il consiglio comunale aperto voluto dall'amministrazione villese - spiega in una nota - si e' concluso con un asettico atto di indirizzo che impegna il sindaco a trasmette al ministero dell'ambiente le osservazioni del Comune, tenendo conto di tutte le fonti del dibattito spontaneo emergente in città, delle voci del si come di quelle del no. E' poco, serve molto di più!"

Continua Musolino: "Serve quello che tanti interventi qualificati hanno chiesto agli Amministratori:
serve una deliberazione chiara di sonsiglio comunale che applichi il sacro principio di precauzione, che rinvii tutta l'operazione Ponte a nuovi e più approfonditi studi, che chiuda le porte della città ad ogni accelerazione strumentale diretta ad aprire i cantieri, fossero anche quelli per le cosiddette interferenze; una deliberazione  che sancisca un no informato, documentato, scientificamente fondato. Questo è non solo possibile, è necessario!"

Come evidenziato nelle osservazioni del Pd caricate sul portale della Via, le criticità del "finto progetto aggiornato" sono tante, e si tratta di mancanze, di vuoti, di carenze insuperabili: poco o nulla di dice sul rilascio in ambiente delle acque reflue legate alle lavorazioni; non ci sono dettagli sugli scarti di lavorazione e sui siti di recupero;
mancano stime serie sull'uso dell'acqua, parimetrata anche alla disponibilità per uso civile; non sono specificate le quantità e la destinazione delle rocce da scavo contaminate; manca il censimento di controllo delle nuove edificazioni dopo il 2012, risultando disallineato lo stato di fatto con i documenti vetusti; non e' rilevabile alcuno studio e progettazione sulla mtigazione ambientale in corso d'opera; sparisce ogni considerazione sulla salute pubblica, sui fattori inquinanti già  esistenti e su quelli prodotti dai lavori, sugli indicatori ambientali che, secondo il progettista, non riguardano la progettazione definitiva e che vengono rinviati al futuro, a cose fatte, a cantieri iniziati. 
"Basta tutto questo? - scrive ancora il segretario del Pd di Villa - Basta per comprendere che è tutto un bluff pericolosissimo che ci regalerà nuovi ecomostri e un'enorme incompiuta?" 

Nella nota si aggiunge: "Villa (come Messina) è anestetizzata da una procedura per i primi cantieri del Ponte di Salvini fondata sull'abolizione del dibattito pubblico e sull'annullamento del ruolo politico del consiglio comunale; una procedura legata a tavoli pseudo-tecnici cui solo i sindaci sono chiamati a interloquire con i 'padroni del vapore'. Villa è commissariata perché la legge sul Ponte incombe come un buco nero che tutto risucchia, subordinando ogni potestà di pianificazione, ogni visione altra dello sviluppo cittadino".

Conclude Enzo Musolino: "La Storia giudicherà chi guida oggi Villa e Messina anche da questo coraggio istituzionale. I numeri in consiglio - come tra la gente di Villa - sono dalla parte del buon senso; si vada quindi oltre le osservazioni e si passi al voto in aula". 

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