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Domenica, 28 Aprile 2024
Il futuro del Tito Minniti

Aeroporto dello Stretto, quei vantaggi indiretti a Lamezia tra Ita e Ryanair

La compagnia di bandiera rafforza Roma sull'altro scalo e senza le nuove procedure di volo ci sono scenari imprevisti anche per la low cost

Nell’annunciare l’accordo con Ryanair il presidente Roberto Occhiuto aveva tenuto a sottolineare il proprio impegno per suggerire alla compagnia low cost, che puntava soprattutto su Lamezia, un investimento su Reggio Calabria. Buoni uffici che poi hanno effettivamente portato all’apertura di una base nello scalo dello Stretto e tanti promettenti sviluppi futuri quando, a fine aprile, partiranno le otto rotte.

Ma nelle settimane successive alla presentazione del piano Calabria con Eddie Wilson – a cui ha partecipato anche l’ad di Sacal, Marco Franchini – alcuni segnali fanno capire che l’aeroporto di Lamezia, comunque ben coinvolto nell'operativo regionale del vettore, dall’attuale situazione potrebbe trarre indirettamente altri vantaggi. E questo nonostante i dati di traffico di febbraio lo vedano in perdita (141.319 passeggeri; -13%) rispetto ai risultati positivi del Tito Minniti (22.759 passeggeri; +16,7%).

Ita rassicura Reggio, ma su Fiumicino sceglie di rafforzare Lamezia

Parlando di vantaggi e circostanze più o meno fortuite, ci riferiamo qui a Ita Airways. A far suonare un campanello d’allarme è stato in questi giorni il consigliere comunale Massimo Ripepi, che in una diretta Facebook ha segnalato il recentissimo rafforzamento di Ita nell’aeroporto di Lamezia. Con la bandierina piantata da Ryanair nello scalo reggino, in molti tra politica e istituzioni avevano ipotizzato il rischio che la compagnia di bandiera, infastidita dalla temibile concorrenza, potesse abbandonare il Tito Minniti. Trasformando Reggio in un hub appetibile solo per le low cost - o meglio nel regno incontrastato di Ryanair, poiché degli annunciati bandi e di altri interessi al momento non ci sono notizie.

Per questo, nel corso del recente convegno organizzato dalla Fondazione Magna Grecia di Nino Foti, Pietro Caldaroni, responsabile comunicazione e relazioni istituzionali di Ita, era stato l’ospite più atteso, e alla nostra domanda sul futuro della società a Reggio Calabria, aveva risposto con toni rassicuranti. "Vogliamo differenziarci dai nostri competitor – ci aveva detto - che offrono un altro tipo di servizio. A Reggio noi abbiamo i collegamenti con Roma e Milano ma il nostro obiettivo non si limita alle tratte. Miriamo a garantire connettività verso tutte le destinazioni domestiche e internazionali della nostra rete".

Dalle parole ai fatti però nell’aeroporto dello Stretto proprio i due (preziosissimi) collegamenti giornalieri diretti di Ita con Milano e Roma non sono stati potenziati, come richiesto dall’utenza e anche dal comitato creato nel 2020 da un gruppo di reggini residenti in Lombardia, a cui si deve il recupero dei voli per Linate minacciati un anno fa dalla cancellazione. Richieste che non sono state accolte, mentre Ita è a Lamezia che Ita ha deciso di aggiungere un quarto collegamento con Fiumicino, al momento solo per la stagione estiva (da giugno a settembre 2024). Secondo Massimo Ripepi si tratta di un segnale da non sottovalutare, che potrebbe preludere allo smantellamento di Ita a Reggio Calabria in favore di una presenza esclusiva a Lamezia.

L'importanza vitale di Roma e Milano per i passeggeri dello Stretto

In gioco ci sono due città vitali per la mobilità dello Stretto, Roma e Milano. Ma qualora davvero la compagnia nazionale se ne andasse cedendo il posto a Ryanair, difficilmente Fiumicino e Linate/Malpensa figureranno nei prossimi operativi della compagnia di Dublino (che cambieranno ogni stagione). Il piano commerciale  che Sacal applica alle società interessate prevede infatti che non debbano essere proposte rotte già offerte da altri nello stesso bacino di utenza: la distanza chilometrica con Lamezia e la reale percorrenza viaria aprono sul punto a interpretazioni tuttora contrastanti, e da questo dipenderebbe l’attivazione di voli Ryanair su Roma e Milano (ovviamente solo nell’ipotesi che Ita non volasse più al Tito Minniti).

Nelle strategie tra Reggio e Lamezia, c’è poi un’altra nube, stavolta sulla questione di Ryanair e la famigerata pista 15/33 dell’aeroporto dello Stretto. Come ReggioToday aveva anticipato, la nuova procedura di volo Rnp Ar approvata da Enac per migliorare l’operatività del nostro scalo non è stata pubblicata nelle ultime carte di navigazione aeronautica Aip, dunque le compagnie non sono autorizzate ad usarla. Secondo Sacal avverrà nella prossima documentazione, e per Ryanair ci sarà soltanto la seccatura di aspettare ancora un po’, ma nel frattempo qualche difficoltà potrebbe sorgere.

Ryanair senza Rnp e l'incognita degli atterraggi dirottati in altri aeroporti

Ricordiamo che le nuove rotte, con opportune correzioni, consentiranno di avvicinarsi alla pista in modo più semplice nella fase finale, che rimane affidata alla manualità del pilota (essendo lo scalo reggino privo di strumentazione Ils per il pilota automatico). E per utilizzarle Enac sta proponendo un addestramento con simulatore.

Senza la Rnp Ar, Ryanair dovrà invece atterrare con una Loc, come il Boeing 737-800 irlandese ha già fatto qualche giorno fa nel volo di abilitazione dei comandanti arrivato da Dublino a Reggio. Complesso ma fattibile, aveva assicurato Eddie Wilson, che si avvale di piloti espertissimi e con minimo di 1500 ore di volo in curriculum. Ma i tecnici affermano che anche per loro sulla pista reggina non sarà semplice in condizioni climatiche sfavorevoli (soprattutto con forte vento). In quei casi la compagnia irlandese sarebbe costretta ad adottare una soluzione routinaria per gli aerei che incontrino questo tipo di problema. Per garantire sicurezza i voli sono dirottati presso il più vicino aeroporto, cioè nel nostro caso... Lamezia. 

E’ chiaro che si tratterebbe di eventi eccezionali. O forse no. Secondo qualcuno, in assenza di rotte agevolate, per Ryanair e i suoi piloti a bordo di aerei modernissimi e digitalizzati, la dotazione strumentale di Lamezia, dotato di sistema di atterraggio ils, resta quella più comoda. Singoli episodi di deviazioni obbligate di rotta da Reggio verso lo scalo internazionale calabrese potrebbero diventare precedenti pericolosi. Ancor di più se, come sostengono gli addetti ai lavori, Ryanair non è intenzionata a usare la nuova procedura, neanche quando sarà in vigore. Nel volo di abilitazione la compagnia non ha effettuato il laborioso avvicinamento in circling classico sempre usato da Ita, facendo un giro che richiede minore familiarità con l'ambiente e concentrazione, ma è più lungo. Per la mission aziendale di una società a basso costo il fattore tempo non è di poco conto. 

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