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Domenica, 28 Aprile 2024
Il fatto / Bagnara Calabra

Anziani raggirati, non cade nella trappola e fa arrestare due 20enni: grazie a lei scoperte altre truffe

Il pronto intervento dei carabinieri ha consentito di bloccare i malfattori che stavano derubando un'altra signora

Ancora truffe agli anziani, questa volta, i malfattori si sono spostati nel Reggino, a Bagnara Calabra. Lo schema utilizzato per derubare gli anziani è sempre lo stesso:  prima la telefonata all’anziana vittima e, fingendosi carabinieri o avvocati, raccontano di aver ricevuto da parte di un suo familiare la richiesta di chiamare per ottenere dei soldi.

Raccontano che il familiare, generalmente figlio o nipote, sarebbe stato arrestato dopo un incidente con feriti, e avrebbe avuto urgente bisogno di denaro per coprire le spese legali e la cauzione.

Tutta una finzione per riuscire ad entrare in casa della vittima e prendere soldi e gioielli. 

Ma questa volta qualcosa ai truffatori è andato storto. I carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra sono riusciti ad arrestare in flagranza due ventenni napoletani, i quali si stavano rendendo responsabili di diversi tentativi di truffa a Bagnara Calabra.

Un’anziana donna, che aveva appena ricevuto la solita telefonata dai malfattori e non aveva abboccato, allertava i militari, i quali immediatamente iniziavano a battere le strade di quel centro cittadino al fine di rintracciare i malfattori. 

Così, questi riuscivano a sorprendere i due giovani partenopei, che erano già pronti a prelevare il denaro presso l’abitazione di una seconda ignara vittima, un’altra anziana donna, che stavolta stava cascando nella trappola tesa dei malfattori, i quali le avevano richiesto la somma di 12 mila euro.

In particolare, uno dei due giovani era già in procinto di presentarsi presso l’abitazione della malcapitata, mentre l’altro lo attendeva in una strada limitrofa a bordo di un’autovettura, pronto per la fuga dopo il prelievo del bottino. 

Il loro intento criminoso però sfumava, grazie al pronto intervento dei carabinieri, i quali, dopo averli individuati poiché insospettiti dal loro atteggiamento, li bloccavano prontamente, impedendo la realizzazione del loro disegno criminale.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

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