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Sabato, 27 Aprile 2024
Vittime innocenti

Il Giorno della memoria, storie di bambini uccisi dalla 'ndragheta: per non dimenticare mai

Una strage bianca e un dolore che non passa mai. In Calabria sono 40 i minori che hanno perso la vita per mano criminale, 25 solo a Reggio e in provincia. Oggi Libera ricorderà a Roma tutte le vittime innocenti delle mafie

Pagine bianche, strappate, senza pietà, dal quaderno della vita. Erano solo bambini. Sono ancora bambini, ragazzi, divorati dalla sete di supremazia e dal potere criminale. Le loro storie, bloccate sui taccuini ingialliti dei cronisti e impressi sui negativi dei reporter, rimandano a episodi di efferata crudeltà che non conosce rimorsi. Di loro rimane un sorriso, dirompente, l'innocenza dipinta sui volti nelle foto ricordo delle feste e un'inconsolabile scia di dolore che mai troverà pace. Resta impresso il loro nome che riecheggia forte nel silenzio del vivere quotidiano e nel ricordo che Libera, ogni anno, consegna alla società civile, perché la memoria è vita.

Una strage bianca, che non può essere dimenticata. Mai. Storie raccontano di bambini, bambine e ragazzi felici e spensierati. Parlano di "creature" nel mirino dei sicari, del sibilo, infame, di un proiettile che spegne all'improvviso il futuro, mentre corrono dietro un pallone in un campetto di calcio, o aspettano di gustare un gelato, una pizza, e ancora, mentre lavorano nei campi o dormono accanto alla mamma, per sempre. 

La 'ndrangheta non perdona, non si ferma, non ci sono regole e codici d'onore. La ferocia chiude la partita e l'elenco dei bimbi ammazzati, i più "anziani" hanno 17 e 18 anni, è una lunga sequela di morte che inizia con l'omicidio della piccola Domenica Zucco, uccisa nel Reggino, a San Martino di Taurianova, il 3 ottobre del 1951.

Aveva solo 3 anni e una vita davanti. L'ultimo, in ordine cronologico, è Nicola Cocò Campolongo, bruciato insieme ai nonni a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, il 16 gennaio del 2014. Dopo l'omicidio di Cocò, la visita in Calabria di Papa Francesco che, durante la santa messa celebrata a Sibari, davanti a 250 mila persone, scomunicò ‘ndranghetisti e mafiosi. 

In tutta la Calabria sono 40 le vittime innocenti, 25 solo a Reggio Calabria e provincia. I loro nomi ritorneranno a essere invocati il 21 marzo durante la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera, che quest'anno si terrà a Roma.

Le vittime innocenti calabresi delle mafie: l'elenco di Libera

Troppo piccoli per morire, ammazzati dalla 'ndrangheta che non risparmia neanche i bambini lasciando solo alla leggenda quel "codice d'onore" secondo cui la 'ndrangheta, l'onorata società, non tocca donne e bambini. Non è così. L'elenco è lungo di vittime innocenti, colpiti e uccisi malgrado la loro tenera età. 

Tra i tanti nomi del lungo elenco qui ci fermiamo a ricordare quelli morti a Reggio Calabria. C'è Giuseppina Utano, morta il 12 dicembre 1975, a soli 3 anni. Fu uccisa a Reggio Calabria nel corso di un agguato a suo padre Sebastiano. Colpita alla testa dai pallettoni indirizzati al padre, guardaspalle del boss di San Giovanni di Sambatello. Nell'agguato rimase gravemente ferita anche la madre della piccola, in avanzato stato di gravidanza. L'intera famiglia era in auto quando fu investita dai colpi esplosi probabilmente da più di un killer.

Gianluca Canonico, aveva solo 10 anni e la sera del 3 luglio 1985 stava giocando con altri bambini in strada nel rione Pescatori a Reggio Calabria, approfittando dei giorni di festa. Uno scontro tra due bande di ragazzi e uno dei proiettili colpisce Gianluca alla testa. Per lui non ci sarà niente da fare, morirà l'8 luglio con l'unica colpa di essersi fermato a giocare in strada.

Andrea Bonforte, aveva quindici anni, quando incontra la morte nella guerra di 'ndrangheta che Reggio Calabria vive in quegli anni. È stato ucciso il 2 gennaio 1990 durante un agguato a Catona, periferia a nord di Reggio Calabria. Non era lui l'obiettivo dei sicari ma il fratello Giovanni, 22 anni ma già killer della cosca Imerti, capeggiata da Nino Imerti detto "nano feroce".  Giovanni riesce a scampare all'agguato.  Andrea e il papà erano insieme all'altro fratello Domenico, 17 anni, nel forno di famiglia. Lavoravano per preparare il pane. Poi sono arrivati i colpi di arma da fuoco. Hanno sparato in tre, appostati dietro un muretto. Un mitra, un fucile calibro 12 e una pistola calibro 7,65. Andrea resta a terra, muore sul colpo. 

Mariangela Ansalone, non ha ancora 9 anni quando incontra la morte. È in macchina con suo nonno Giuseppe Maria Biccheri, 66 anni. Morirono la sera di venerdì 8 maggio 1998 a Oppido Mamertina, la loro auto fu scambiata dai sicari per quella di un appartenente a un clan rivale.

Francesco Maria Inzitari, è stato ucciso con dieci colpi di pistola il 5 dicembre 2009, davanti ad una pizzeria di Taurianova dove si stava recando per partecipare alla festa di compleanno di un'amica. Francesco ha diciotto anni. Francesco è il figlio di Pasquale Inzitari, imprenditore e politico di Rizziconi, che ha avuto il coraggio di denunciare una cosca mafiosa.

La 'ndrangheta non si ferma davanti a nessuno: se ha l'obbiettivo di uccidere, uccide e non importa se durante la traiettoria muore qualcun altro. Vittime innocenti. Persone, vite che devono continuare a essere ricordate, per non far vincere la 'ndrangheta e la sua violenza. Ricordare, non solo per non dimenticare, ma per testimoniare quanto è accaduto in questa terra martoriata del Sud, e lavorare, insieme, per sconfiggerla. Perché non basta la repressione, serve un cambio culturale, serve dire basta a quella "cultura" mafiosa che con gli affari sporchi e con i profitti facili affascina tanti ragazzi ai margini, figli di una periferia fatta di degrado e poche possibilità.

Ecco il valore della memoria, della testimonianza che fanno con forza padri e madri coraggio, che hanno saputo trasformare il dolore, il lutto, in risorsa per sperare in un futuro migliore. Vanno nelle scuole, raccontano ai ragazzi cosa è la 'ndrangheta, cosa sono le mafie e la loro ferocia. Raccontano dei loro figli, ragazzini qualunque di una Calabria ferita, sperando in un cambiamento.

I nomi da non dimenticare che diventano memoria

Domenica Zucco - San Martino di Taurianova (Reggio Calabria), 3 anni; Concetta Lemma - Feroleto della Chiesa (Reggio Calabria), 16 anni; Cosimo Gioffrè - Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria), 12 anni; Salvatore Feudale - Crotone, 10 anni; Giuseppe Bruno - Seminara (Reggio Calabria), 1 anno; Domenico Facchineri - Cittanova (Reggio Calabria), 12 anni; Michele Facchineri - Cittanova (Reggio Calabria), 9 anni; Giuseppina Utano - Reggio Calabria, 3 anni; Rocco Corica - Taurianova (Reggio Calabria), 7 anni; Francesco Vinci - Cittanova (Reggio Calabria), 18 anni; Pasqualino Perri - Rende (Cosenza), 12 anni; Graziella Maesano - Le Castella (Crotone), 9 anni; Maria Maesano - Le Castella (Crotone), 8 anni; Attilio Pesce - Pizzini di Filandari (Vibo Valentia), 10 anni; Bortolo Pesce - Pizzini di Filandari (Vibo Valentia), 14 anni; Giovanni Canturi - Caraffa del Bianco (Reggio Calabria), 13 anni; Francesco Pugliese - Vibo Valentia, 13 anni; Domenico Cannatà - San Ferdinando (Reggio Calabria), 11 anni; Serafino Trifarò - San Ferdinando (Reggio Calabria) 14 anni; Gianluca Canonico - Reggio Calabria, 10 anni; Domenico Zappia - Galati di Brancaleone (Reggio Calabria), 18 anni; Francesco Megna - Cittanova (Reggio Calabria), 14 anni; Pasquale Primerano - Serra San Bruno (Vibo Valentia), 18 anni; Marcella Tassone - Laureana di Borello (RC), 10 anni; Andrea Bonforte - Catona – Reggio Calabria, 15 anni; Saverio Purita - Curinga (Catanzaro), 11 anni; Michele Arcangelo Tripodi - Gioia Tauro (Reggio Calabria), 12 anni; Domenico Catalano - Reggio Calabria, 16 anni; Arturo Caputo - Strongoli (Crotone), 16 anni; Elisabetta Gagliardi - Palermiti (Catanzaro), 9 anni; Nicola Melfi - Casabona (Crotone), 17 anni; Saverio Ierace - Cinquefrondi (Reggio Calabria), 13 anni; Davide Ladini - Cinquefrondi (Reggio Calabria), 17 anni; Mariangela Ansalone - Oppido Mamertina (Reggio Calabria), 8 anni; Gianfranco Madia - San Giovanni in Fiore (Cosenza), 15 anni; Paolo Rodà - Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria), 13 anni; Daniele Polimeni - Favazzina (Reggio Calabria), 18 anni; Domenico (Dodò) Gabriele - Crotone, 11 anni; Francesco Maria Inzitari - Taurianova (Reggio Calabria), 18 anni; Nicola Cocò Campolongo - Cassano allo Ionio, 3 anni.

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