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Domenica, 28 Aprile 2024
Dopo la cattura

'Ndrangheta, Bruzzaniti rientrato in Italia dopo l'arresto in Libano

L'uomo, ritenuto dagli inquirenti uno dei principali broker del narcotraffico internazionale, è stato tradotto nel carcere di Rebibbia. Si chiude il cerchio sui 4 narcos di livello mondiale

E’ rientrato oggi in Italia dal Libano, dove era stato arrestato a giugno, Bartolo Bruzzaniti, ritenuto dagli inquirenti uno dei principali broker del narcotraffico internazionale e capace "di organizzare traffici, tra il Sud America e l’Italia, per oltre 2 tonnellate di cocaina al mese".

"L'uomo, - fa sapere la Guardia di finanza - consegnato, a Beirut, dalle autorità libanesi è giunto all’aeroporto di Roma Ciampino scortato dal personale dell’Unità I-CAN del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, insieme ai finanzieri dello Scico e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria.

Questi ultimi, d’intesa con la polaria dello scalo romano, hanno provveduto a notificare il mandato di arresto spiccato, nei suoi confronti, dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri. Come accaduto per il rintraccio e l’arresto, anche in questa occasione, l’Aise ha assicurato la propria fattiva collaborazione".

I dettagli

Nel mese di ottobre 2022, nell’ambito dell’operazione "Tre Croci", condotta dal Gico di Reggio Calabria, Bruzzaniti si era sottratto all’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 36 persone coinvolte – allo stato del procedimento e fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità - in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta. In quell’occasione, tra l’altro, i finanzieri avevano sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, così sottraendo alla criminalità organizzata calabrese introiti stimati in 800 milioni di euro.

Con questa attività si chiude il cerchio su tutti i 4 narcotrafficanti di livello mondiale oggetto della richiamata misura: Raffaele Imperiale, Bruno Carbone e Antonio Bruzzaniti, fratello di Bartolo, sono stati, in questi mesi, raggiunti dal provvedimento cautelare spiccato dalla Dda reggina, restava solo Bartolo Bruzzaniti oltre confine, fino a ieri.

L'uomo, giunto in Italia, è stato immediatamente tradotto nel carcere di Rebibbia. Oltre in quella di Reggio Calabria, è coinvolto in inchieste in materia di narcotraffico condotte, sotto il coordinamento della procura nazionale antimafia e antiterrorismo, diretta dal dott. Giovanni Melillo, dalle procure distrettuali di Milano, Genova e Napoli.

L'operazione

Il buon esito dell’operazione, sin dalle prime ricerche avviate con la diffusione di un avviso di cattura internazionale, “Red Notice” Interpol, si deve alla proficua cooperazione internazionale di polizia messa in campo dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che, attraverso il II reparto del Comando generale della Guardia di finanza e con la collaborazione dello Scico, hanno coinvolto le più importanti istituzioni ed agenzie nazionali ed estere impegnate nel contrasto dei crimini transnazionali.

"In particolare, - spiega la Guardia di finanza in una nota - fondamentale si è dimostrato il supporto fornito in campo internazionale dal progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) - finanziato dal Dipartimento di pubblica sicurezza e finalizzato alla cattura dei latitanti italiani all’estero nonché a colpire gli interessi della ‘ndrangheta oltre confine.

Quanto sopra, testimonia la costante ed efficace azione della Guardia di finanza e della procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, anche posto in essere, attesa la portata transnazionale del fenomeno, con la sinergica cooperazione dei principali organismi nazionali ed internazionali preposti al contrasto di tale crimine".

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