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Domenica, 28 Aprile 2024
Lotta alla ndrangheta

Svolta sulla morte di Maria Chindamo, Goel esulta: "L'agognata verità prende forma"

La coop che sta curando i terreni di Limbadi lancia un messaggio ai calabresi: "Ora dobbiamo fare la nostra parte e non piegare la testa di fronte a nessuno"

Tutta la comunità del gruppo cooperativo Goel si stringe attorno ai figli di Maria Chindamo, a Vincenzino, a Federica e a Letizia, nonché attorno al fratello Vincenzo (nostro socio) e alla sua famiglia. “La tanto agognata verità - si legge in una nota - sta finalmente prendendo forma, ma ha il sapore amaro e doloroso della disumanità e della stupidità di un’organizzazione mafiosa che non può più essere tollerata nella nostra terra”.

“La cosa incredibile - si legge ancora nella nota - è che gli ‘ndranghetisti parlano ancora di onore, usano espressioni come uomini d’onore. Dov’è l’onore in tutto questo? Nel rapire e trucidare una donna, un’imprenditrice e una mamma come Maria? Che onore c’è in tutto quello che le è stato inflitto e che ci ripugna anche solo menzionare?”.

Per Goel, invece, "Siamo di fronte a persone che agiscono nell’ombra, aggrediscono chi è indifeso, estorcono terreni, impediscono alla gente di guadagnarsi il pane quotidiano, tolgono la serenità alle famiglie, rubano, prosciugano, devastano, inquinano, condannano la nostra terra al nulla che loro già rappresentano. E questo lo chiamano onore.E pretenderebbero anche di essere rispettati?”.

Per il gruppo cooperativo si tratta di “stupidità”. “Tutto questo male e questa sofferenza inflitta a Maria, alla sua famiglia, al territorio tutto, al fine di ottenere cosa? Non solo non hanno avuto i terreni di Maria, ma hanno innescato una reazione a catena esattamente opposta e contraria: hanno attirato Goel con la sua grande comunità che è diventato il curatore dei terreni di Maria”.

Ogni mese, infatti, a Limbadi arrivano decine di persone, gruppi da tutta Italia che lottano contro le mafie: sono stati così furbi da attirare uno splendido alveare d’antimafia. “Coloro che si sono macchiati di questo crimine spregevole, i loro familiari, i conoscenti e i fiancheggiatori, se non sono già in carcere ci finiranno presto, rovinando le loro famiglie e il loro futuro. Le attività di investigazione, a catena, sveleranno certamente altri crimini, altri affari e traffici illeciti. Alla fine, paradossalmente, potrebbero essere loro a perdere i (loro) beni che verrebbero affidati allo stato o alle organizzazioni del terzo settore”.

"L’etica non è solo giusta, ma è anche la via più intelligente ed efficace. La ‘ndrangheta - spiegano i vertici di Goel - non è solo cattiva, ma è anche stupida e fallimentare. Può sembrare nel breve periodo che sia più forte o più furba, ma le famiglie di ‘ndrangheta hanno solo la rovina come loro orizzonte. Il male fatto agli altri si ritorce contro chi lo ha compiuto, in un modo o nell’altro, presto o tardi. Il conto da pagare è quasi sempre molto alto”.

“Un grazie corale va a Nicola Gratteri, a tutti i magistrati della Dda e alle forze dell’ordine che, insieme, ci stanno aiutando a voltare pagina. Ora dobbiamo fare la nostra parte - si legge infine nella nota - e non piegare la testa di fronte a nessuno. Come ha fatto Maria. Se lo faremo insieme, tenendoci vicini, la ‘ndrangheta non potrà fare nulla, volteremo pagina e la Calabria tornerà libera e splendida come già avrebbe potuto essere”.

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