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Domenica, 28 Aprile 2024
La relazione scientifica

Ponte sullo Stretto: ecco cosa hanno rilevato i tecnici su rischio sismico, vento e maremoti

Il comitato scientifico ha dato parere positivo al progetto e i tanti aggiornamenti richiesti sono stati effettuati in tempi record

Vento, rischio sismico e acciaio non idoneo. Attorno a queste tre criticità tecniche si gioca la partita cruciale del Ponte sullo Stretto con Matteo Salvini pronto ad avviare i primi cantieri la prossima estate e l'amministrazione della società Stretto di Messina sicura che tutti gli aggiornamento del progetto del 2011 possano essere rinviati alla sede esecutiva.

Al centro del dibattito di questi giorni c'è il parere del comitato scientifico sul progetto definitivo della grande opera - in atto sempre quello approvato dal cda della Stretto di Messina spa il 29 luglio 2011. Tredici anni fa, un periodo troppo lungo perché i tecnici (pur esprimendosi positivamente sul progetto) potessero evitare alcune raccomandazioni sulla necessità di effettuare ulteriori esami. In realtà più di alcune, perché i punti evidenziati dal comitato sono 68 e riguardano aspetti molto importanti sulla sicurezza e la sostenibilità del Ponte. Ma per Eurolink non è nulla di insormontabile, tanto che il progetto è stato aggiornato in poco più di un mese dalla ricezione del parere.

Studi non aggiornati sulla sismicità e il rischio di maremoti in fase di cantiere

Le osservazioni da parte del gruppo di esperti riguardano diversi scenari di analisi. Il primo tema è la tenuta del ponte in caso di terremoti di rilevante intensità in una zona ad alto rischio sismico. Il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto fa riferimento a una magnitudo 7.1 della scala Richter, ritenuta quella massima di un eventuale sisma in quest'area. Secondo i progettisti, anche con un terremoto di questo tipo il ponte non crollerebbe né subirebbe danni e si prende come riferimento proprio il terribile sisma del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina. Non solo: gli studi di quella catastrofe e della faglia da cui fu generato il Big One dello Stretto lo stimano come evento raro con tempi di ritorno di oltre duemila anni. 

Tutto in regola, dunque. Con alcuni appunti. Evocare il 1908 fa paura (lo ha fatto con parole choc il geologo Mario Tozzi) ma è e deve essere la nostra stella polare. Anche il comitato scientifico parte da questo assunto, ricordando che altri forti terremoti verificatisi negli ultimi decenni in Italia (in particolare nelle regioni del centro) sono comunque stati di magnitudo inferiore a quella su cui è tarato il ponte, mantenendo ampi margini di sicurezza oltre la soglia prevista. Poi però richiama, riguardo modellazione geologica e caratterizzazione geotecnica, l'adeguamento del progetto alle vigenti norme tecniche di costruzione Ntc2018, come previsto dal decreto del ministero dei trasporti del 17 gennaio 2018. Questi aggiornamenti sono riportati anche nella relazione del progettista, e secondo i tecnici del comitato scientifico l'opera sarebbe persino tecnologicamente più moderna di quanto richiesto dalla legge. 

Nonostante questo, i componenti del comitato segnalano la necessità di approfondimenti sulla tettonica attiva, la sismicità dello Stretto, la geodinamica del Mediterraneo e la geologia dei fondali marini. Un punto di questa raccomandazione è anche dedicato a un inquietante rischio di maremoto e l'impatto che su questo potrebbero avere le opere di collegamento del ponte già nel periodo di costruzione. Per questo i tecnici indicano ulteriori test che dovranno essere effettuati tenendo in considerazione gli eventi sismici avvenuti dal 2020 al 2023 e studiando non solo la profondità di un possibile terremoto ma anche la propagazione delle onde sismiche in superficie. Una nuova valutazione è poi richiesta esaminando alcuni recenti terremoti in cui l’accelerazione di picco al suolo ha superato i valori studiati nel progetto attuale, non rispondenti all'ultimo modello europeo di pericolosità sismica Eshn20.

Senza entrare nella specificità tecnica, gli aggiornamenti richiesti per la sola resistenza al terremoto sono 22. Ma andando avanti nello schema di raccomandazioni del comitato scientifico si scopre che devono essere ancora svolte pure le prove sperimentali richieste dal precedente organismo di consulenza nel 2011.

Le nuove prove del vento che per Eurolink farebbero allungare troppo i tempi

Il secondo aspetto segnalato nelle osservazioni del comitato è la nota ventosità della zona dello Stretto. Gli esperti ribadiscono la necessità di una “verifica dinamica nel dominio del tempo sotto vento turbolento, considerando l’effettiva correlazione spazio temporale della sollecitazione su impalcato, torri e cavi e quella di stabilità sulle torri”. Nella lunga storia del ponte questo è uno dei temi più dibattuti. In giornate di forte vento il ponte si potrà percorrere in sicurezza? E se non fosse così quanto spesso sarebbe inagibile e chiuso? La relazione del progettista assicura una stabilità dell'infrastruttura fino a raffiche di vento di oltre 275 km/h (una velocità che però negli ultimi vent'anni, in base ai monitoraggi del consorzio Eurolink, non si è mai verificata, arrivando a un massimio di 128 km/h). Nella relazione gli esperti riportano tutti i chiarimenti del consorzio sui vari punti analizzati: in questo caso il gruppo appaltatore non avrebbe intenzione di prevedere ulteriori prove del vento, considerando quelle già svolte sufficienti e altre troppo impegnative in termini di tempo.

Le osservazioni sull'acciaio usato e la prevenzione per gli scenari di incendi

La relazione sottolinea anche che gli acciai previsti per la costruzione del ponte non sono adeguati alle nuove norme sull'elasticità. Il comitato suggerisce di utilizzare nuovi materiali di spessore superiore soprattutto per le carreggiate sottoposte a fatica nell transito da parte anche di mezzi pesanti. Nel progetto, in particolare, è previsto l'uso di fusioni d'acciaio per il sistema di sospensione del ponte e gli esperti rilevano come questa soluzione esponga a disomogeneità della costruzione. Per questo si raccomandano prove sperimentali accurate e il controllo dei requisiti di affidabilità dei processi produttivi nelle fonderie coinvolte nel lavoro.  Altri test fondamentali sono raccomandati per i giunti di dilatazione. Dal comitato scientifico si ricorda infine che "i grandi ponti sospesi sono molto esposti dal rischio di incendio poiché attraversati da un numero rilevante di veicoli adibiti al trasporto di carburanti e merci infiammabili". L'analisi di uno scenario come questo richiede, secondo il comitato, uno studio più approfondito sulla perdita di rigidezza e resistenza dei tiranti verticali.

l'ambiente

Una parte della relazione scientifica è dedicata all'attualizzazione del progetto alla compatibilità ambientale, sottolineando l'attenzione anche al valore della sostenibilità, prevedendo azioni di contenimento degli interventi e salvaguardia del paesaggio e dell'ecosistema della zps della Costa Viola, compresa nella rete delle zone Natura 2000.

Il progetto aggiornato in tempi record e i nuovi test rinviati alla fase esecutiva

Il parere del comitato è stato approvato lo scorso 29 gennaio all'unanimità. Nell'organismo presieduto dal geologo Alberto Prestininzi, originario di Caulonia, c'è anche un professore dell'università Mediterranea di Reggio Calabria, Paolo Fuschi. La relazione tecnica è stata resa nota con scalpore da Alleanza Verdi e Sinistra e  il parlamentare Angelo Bonelli che ha attaccato il ministro Salvini in question time. Di fronte alla replica lapidaria dell'ad dello Stretto di Messina Piero Ciucci, in queste ore Bonelli (a cui si deve l'iniziativa dell'esposto giudiziario contro il ponte) ha reso pubblica la relazione del comitato scientifico e quella di aggiornamento quasi sull'unghia del progetto di Eurolink. Il consorzio di cui fa parte WeBuild, costruttore del ponte, ha infatti adeguato l'opera in tempi record. Bonelli rivendica una "operazione trasparenza" su "un progetto di 12 anni fa e aggiornato in poche settimane perché Salvini deve fare presto per realizzare un ponte a campata unica di 3.300 metri che non è stato realizzato in nessuna parte del mondo".

Bonelli punta l'indice anche sul parere positivo rilasciato dal comitato scientifico potremmo dire un po' sulla fiducia, prima degli aggiornamenti raccomandati dagli stessi tecnici. Va precisato che il parere non è vincolante, e il ruolo del comitato è di consulenza e assistenza specialistica nella realizzazione dell'infrastruttura. Ecco perché sia Salvini che Ciucci si sentono tranquilli di procedere senza ritardi nel cronoprogramma della grande opera. L'ultima data annunciata è l'apertura del traffico stradale e ferroviario sul ponte tra otto anni esatti, nel 2032. E dopo la partenza del procedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) si va rapidamente verso il vaglio del progetto da parte del Cipess, a giugno, preliminare all'apertura dei cantieri. Un passaggio atteso anche perché propedeutico all'ufficialità sulla lista degli espropri. Quanto alle verifiche raccomandate dal comitato scientifico e subito inserite con diligenza nel progetto, Ciucci le ha rinviate alla fase esecutiva dell'opera. Per non sprecare tempo.

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