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Domenica, 28 Aprile 2024
L'attesa della sentenza

Reggina, la città si tinge di malinconia ma la speranza è sempre accesa

In costante collegamento con gli amici in trasferta a Roma, i tifosi amaranto raccontano queste ore con il fiato sospeso che separano dal verdetto del Cds

Un'attesa scandita da malinconia, che non sarà mai rassegnazione. Gli animi sono mogi, ma Reggio Calabria non spezza l'ultimo, fragile eppure fortissimo, filo di speranza per la squadra amaranto, mentre a scandire le ore che separano dalla sentenza del consiglio di stato è arrivata anche la pioggia sotto un cielo appannato da nuvole grigie, che riflette l'umore della gente. Una cappa di tristezza, uno spleen urbano listato di amaranto negli striscioni e cartelli immobili come sentinelle in giro per la città.

Per i tifosi che non sono andati a Roma l'ansia è ancora più bruciante. Si controllano i social, si chiedono aggiornamenti agli amici in trasferta, le chat sono intasate di messaggi. Tra loro qualcuno affida le sorti della Reggina all'intercessione di un angelo custode speciale. Per Maristella Granillo, figlia dell'indimenticabile Oreste, storico presidente della società e a cui è intitolato lo stadio cittadino, l'emozione è forte: "Il mio pensiero non può non andare a mio padre, che da lassù vede la sua amata Reggina, per la quale si è speso tantissimo nella sua vita, in questa situazione. Da figlia e tifosa chiedo la sua protezione perché avvenga il miracolo in cui tutti speriamo".

Le emozioni di Maristella Granillo con un pensiero a papà Oreste: "Da lassù guarda la sua Reggina"

Se fosse qui, anche il presidente Granillo vivrebbe la stessa apprensione. "Io non ero ancora nata nei suoi anni con la Reggina - dice ancora Maristella - ma conservo i tanti ricordi nei racconti di mia madre, che mi hanno fatto capire il grande legame che aveva creato anche con i tifosi. Papà avrebbe sofferto tanto per quello che è successo e oggi sarebbe insieme a noi in questa trepida attesa che sta tenendo sospesa la città e anche chi non fa parte della tifoseria. Seguendo i collegamenti da Roma ho visto reggini che vivono lì e hanno voluto far sentire la loro vicinanza andando al corteo prima del lavoro, hanno manifestato in giacca e cravatta pur di esserci. Al di là del mio cognome io dico sempre che la Reggina non è una semplice squadra, è una famiglia... anzi una mamma". 

L'esito della sentenza fa paura ma nessuno cede un milligrammo di fiducia. "Questa è la partita più difficile - conclude Maristella Granillo - e anche se le cose non sembrano mettersi a nostro favore, continueremo a crederci e non perdere la speranza". 

Il post di Miseferi che ricorda Giacomo Battaglia, tifoso angelo custode

Tra tenerezza e nostalgia un aiutino dal cielo l'ha invocato l'attore Gigi Miseferi, e anche se nel suo post non lo cita, l'angelo a cui si appella è facile capire chi sia. Anche Giacomo Battaglia era un fedelissimo supporter amaranto. "E' il 'giorno del giudizio' - scrive Miseferi - al consiglio di stato. Il cuore e la mente sono lì!!! Come sempre ma probabilmente mai come in questo momento Forza Reggina!!! Con un tifoso speciale a vegliare da lassù". Nel post le belle immagini dei due colleghi e amici insieme allo stadio, nelle mitiche stagioni da inviati della trasmissione Quelli che il calcio.

I ricordi del fotoreporter Domenico Notaro

Le ore trascorrono con sentimenti contrastanti per il fotoreporter Domenico Notaro, che commenta: "La mia passione per la Reggina risale agli anni Settanta, quando da bambino andavo allo stadio con mio padre. Credo di esprimere quello che provano tutti i tifosi nel dire che sento molta delusione... Seguo la squadra da tanti anni anche come fotografo e non avrei mai creduto di assistere a una situazione del genere. Questo non è più calcio, i tifosi vogliono vedere lo sport e la squadra non tribunali e avvocati". 

Attaccato al telefono per comunicare con gli amici partiti per la Capitale, come tutti i tifosi che sono in fibrillazione a Reggio Notaro descrive così l'ultimo scampolo di attesa: "Siamo composti e pronti ad accettare quello che si deciderà, è il nostro stile. Ho visto facce scure a Roma e l'atmosfera non è confortante, ma speriamo ugualmente nel nostro sogno. Nessuno ci toglierà mai la storia e dignità della Reggina e chi la ama la sosterrà sempre, ripartendo da qualunque categoria". 

Don Zampaglione: "Mai perdere la speranza, Reggio non merita anche questo brutto colpo" 

Non perde la sua energia don Giovanni Zampaglione, direttore dell’ufficio sport turismo e tempo libero dell’arcidiocesi di Reggio-Bova e ferreo tifoso amaranto: “Ho ascoltato le dichiarazioni dei legali e del sindaco Versace, i volti sono scuri ma non bisogna mai perdere la speranza nella luce. La Reggina ha guadagnato la serie B sul campo e dobbiamo avere fiducia anche se tutto sembra perduto”.

Per il sacerdote della parrocchia di Masella a Montebello ionico, il caso Reggina è specchio della crisi della città e la sua salvezza rappresenta anche quella dei reggini abbattuti da ripetute difficoltà. “Reggio – dice don Zampaglione – negli ultimi anni è stata messa in ginocchio da tanti problemi e non merita anche questo ennesimo colpo. E’ molto bella – conclude – la mobilitazione che ho visto per la Reggina, con i tifosi che sono andati anche a Roma ed è stato giusto perché non è soltanto sport, ci sono a rischio anche posti di lavoro. Ma vorrei che fosse un esempio per scendere in piazza, sempre, per tutte le cose che non vanno a Reggio, per il lavoro, per l’aeroporto, per tutti i mali della città!”

Intanto ha smesso di piovere ma le nubi sono sempre lì ad offuscare l’orizzonte come i pensieri foschi sulla sentenza che sarà resa nota domani. Ma a Reggio, dove l’eco del tribunale è lontano e si presta a mille congetture nessuno vuole pronostici, e non importa che sia un mood superstizioso. Dalla pagina Facebook del fan club della Reggina il messaggio è chiaro: “Inviterei i veri tifosi, gli affezionati, i simpatizzanti ad astenersi da post senza senso o pieni di deduzioni, sono ore di attesa, e ogni post potrebbe ingannare, dare false speranze, scatenare discussioni personali. Oggi e da oggi siamo tutti uniti per un unico intento e una speranza, che la Reggina e Reggio rinascano sportivamente e socialmente, come meritiamo”.

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