Reggina, finita l'udienza si aspetta il verdetto del Consiglio di Stato
Le impressioni all'uscita di Palazzo Spada dopo meno di un'ora davanti ai giudici
È durata poco meno di un'ora l'udienza davanti ai giudici del Consiglio di Stato per la società Reggina 1914 e il pool di avvocati delle istituzioni locali che sono arrivati a Roma per difendere il club amaranto. Poco dopo le 14,30 ecco che a Palazzo Spada va in scena la discussione e alle 15,20 l'udienza è terminata ma occorrerà aspettare domani per il provvedimento, che dovrebbe arrivare nel pomeriggio.
Il presidente della V sezione, aprendo l'udienza dice subito: "La vostra è una vicenda unica che abbiamo già studiato. Entro domani dobbiamo fare sentenza. Conosciamo le carte e la vicenda. La discussione serve solo per aggiungere qualcosa sinteticamente" e così ecco che via via prendono la parola gli avvocati.
Fuori l'attesa è estenuante per i tifosi giunti da Reggio Calabria e non solo. Poco prima delle 16 ecco che escono da Palazzo Spada gli avvocati, il sindaco facente funzioni della Città metropolitana Carmelo Versace e il direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi.
Facce stanche e tirate. Carmelo Versace è sfiduciato: "Mi auguro di aver capito male", ripete e spiega: "Tutta la discussione è stata centrata su due cose: la perentorietà del termine del 20 giugno e l'instabilità economica della nostra società per proseguire nel campionato di serie B. Non è stato bello sentire il Brescia Calcio parlare della Reggina in questi termini. Noi abbiamo aderito ad un decreto del governo. Spero proprio, anche a livello scaramantico, di aver capito male".
È l'avvocato della Reggina, il prof. Fabio Cintioli, ad entrare nel merito e spiega: "È stata una discussione ricca, confidiamo nella giustizia, noi abbiamo portato argomentazioni solide e non ci sembra che siano state confutate. Abbiamo ribadito che la perentorietà del 20 giugno, indicata negli obblighi previsti nel C. U. n. 169/A, deve essere interpretato regolarmente e quindi letto in base ai termini della sentenza e la sentenza indicava un piano di trenta giorni, quindi non il 20 giugno".
Dunque i legali della Reggina hanno chiesto la riammissione immediata della società amaranto che "ha onorato tutte le scadenze e se ha interpretato diversamente i tempi relativi a un versamento comunque marginale rispetto alla cifra principale, l’ha fatto soltanto seguendo una norma dello Stato“.
Anche l'avvocato della Regione Calabria parla: "Perdiamo un introito dell’Irap per 117 milioni di euro che aiuterebbero la sanità della regione. I ragazzi del settore giovanile andranno in mezzo alla strada e qui stiamo a soffermarci sul formalismo del 20 giugno. Muore una società".
Massimo Taibi è sfinito, stanco. "Ho ascoltato gli avvocati, sono cose molto tecniche e non riesco a fare previsioni. Ho fiducia, ci tocca aspettare ancora". Una cosa però è certo per l'ex portierone della Reggina, serie B o serie D: "Non ho mai fatto questione di categoria, la Reggina si ama dalla terza categoria alla serie A".
Il 29 agosto sarà, dunque, una data da ricordare eppure per la Reggina e la sua storia ci fu un 29 agosto ben più memorabile: quello del 1999 quando la squadra fece il suo debutto nella massima serie e ad attenderla al Delle Alpi c'era la Juventus.