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Sabato, 27 Aprile 2024
Gli scenari

Il futuro della città ancora una volta si decide lontano dalle sponde dello Stretto

Oggi per il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà è il giorno del giudizio. I giudici della Corte di cassazione sono chiamati a esprimersi sul ricorso presentato contro la condanna in appello rimediata nel processo Miramare

Come spesso è avvenuto i destini politici di Reggio Calabria si decidono lontano dalle rive dello Stretto. Questa volta, però, la decisione definitiva non verrà trovata dentro fumose segreterie partitiche ma nelle aule di un palazzo di giustizia. Oggi, infatti, la Corte di cassazione sarà chiamata ad esprimersi sul ricorso presentato dagli avvocati difensori di Giuseppe Falcomatà, il sindaco sospeso per effetto della legge Severino che si sta giocando l'ultima carta per ritornare ad occupare lo scranno più alto di palazzo San Giorgio e tornare alla guida della Città metropolitana.

Il ricorso, contro la condanna rimediata in appello nel processo Miramare, è stato presentato anche dagli altri ex componenti della giunta comunale a firma Giuseppe Falcomatà. In appello, come si ricorderà, era arrivata la conferma della condanna per abuso d’ufficio per il sindaco di Reggio Calabria e gli assessori Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Stessa sorte era toccata anche al segretario comunale Giovanna Antonia Acquaviva, alla dirigente comunale del settore Servizi alle imprese e sviluppo economico Maria Luisa Spanò e  all’imprenditore Paolo Zagarella.

Saranno due gli scenari possibili ed entrambe sono legati alla decisione che verrà assunta dai giudici della Suprema corte. Se il ricorso presentato da Giuseppe Falcomatà dovesse essere accolto potrebbe essere fatta valere la prescrizione del reato e il sindaco di Reggio Calabria finirebbe il periodo di sospensione e, venendo meno le prescrizioni della legge Severino, Giuseppe Falcomatà potrebbe tornare alla guida del municipio cittadino e riprendersi lo studio al secondo piano del prospiciente palazzo Alvaro.

In caso di esito negativo, con una sentenza di inammissibilità del ricorso presentato dal sindaco sospeso di Reggio Calabria, il primo cittadino sarebbe giudicato incandidabile, con esclusione dalla carica che riguarderebbe, per la Severino, solo gli enti locali. Una sentenza di inammissibilità dispiegherebbe i suoi effetti anche sui sindaci facente funzioni Paolo Brunetti e Carmelo Versace (quest'ultimo ha già salutato i consiglieri della Città metropolitana) e i due enti locali verrebbero commissariati dalla prefettura di Reggio Calabria.

Il commissariamento, infine, potrebbe essere di breve durata visto che la prossima primavera il corpo elettorale sarà chiamato alle urne per il rinnovo degli organismi politici dell'Unione europea ed in quell'occasione si potrebbe prevedere anche la chiamata al voto per le amministrative a Reggio Calabria. Per la città dello Stretto questo sarebbe l'ennesimo tornante di una storia politica ed amministrativa spesso contorta e travagliata.

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