San Ferdinando, giardino pubblico comunale intitolato a Pasquale Severino
Cerimonia per celebrare il militante comunista ricordato per il suo impegno nell'associazionismo e a favore dei lavoratori
Una targa marmorea in ricordo di Pasquale Severino, uomo che per tutta la vita ha lottato per i diritti dei lavoratori e degli oppressi, è stata inaugurata ieri a San Ferdinando, nel giardino pubblico adiacente alla statua di Santa Barbara.
Emozionante la storia di questo indimenticato personaggio. Severino, tornato ancora giovane da un periodo di permanenza in Argentina, si iscrisse al partito comunista e iniziò a combattere per i lavoratori sottomessi al regime latifondista. Lottò per tutti coloro che non hanno pane e proprio per questo divenne simbolo di un paese intero, riuscendo a cambiare le sorti di tantissimi suoi compagni.
In suo onore il Comune di San Ferdinando, su proposta del consigliere Mazzitelli approvata poi all’unanimità in consiglio comunale, ha deciso di intitolargli il parco giochi situato vicino alla statua di Santa Barbara. Pasquale Severino è stato infatti anche fondatore e primo presidente dell’associazione Santa Barbara, storico sodalizio cittadino, che ha collaborato nella realizzazione della giornata commemorativa. All’evento hanno partecipato i familiari del personaggio, che hanno condiviso ricordi personali legati alla carismatica figura di Pasquale Severino.
“E' una di quelle persone che lasciano il segno nella società civile - si legge in una nota dell'amministrazione comunale di San Ferdinando - ed è stato inoltre un precursore dell’associazionismo cittadino e della partecipazione civica. Con questa intitolazione vogliamo celebrarne, assieme a tutta la cittadinanza, l’impegno civile e il contributo allo sviluppo sociale della comunità”.
Durante la cerimonia, ai saluti del sindaco sono seguiti gli interventi del consigliere Serafino Mazzitelli, del presidente del consiglio comunale Antonio Gaudioso, della Cgil con un discorso di Valerio Romano, e del presidente dell’associazione Santa Barbara Giuseppe Calì. La manifestazione si è conclusa con la presentazione dell’insegna e la benedizione di don Federico Arfuso.
