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Domenica, 28 Aprile 2024
Violenza e prevenzione

Casa delle donne, in arrivo il bando per un progetto atteso in città da anni

Come sollecitato anche nella mozione approvata in consiglio, il settore sta per pubblicare l'avviso che recepisce idee e servizi richiesti dalle associazioni

La violenza sulle donne nel territorio calabrese fa registrare percentuali superiori rispetto alla media nazionale, compresa la percentuale di femminicidi e a Reggio l'entità del fenomeno è stata di recente fotografata dal centro antiviolenza Angela Morabito in occasione del primo decennale di attività. Le tante situazioni di emergenza in città potranno presto essere gestite con un importante aiuto in più grazie al nuovo progetto della casa delle donne comunale, che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a un passaggio cruciale, il bando per la gestione dell'immobile confiscato e completamente ristrutturato dall'amministrazione dove saranno accolte le ospiti, e non solo. 

Il bando che punta ad affidare la gestione di un centro multifunzionale

L'assessora Angela Morabito fa sapere che il settore patrimonio è pronto a pubblicare l'avviso che permetterà di individuare i soggetti a cui sarà affidata la casa. Un bando a cui si è lavorato molto negli ultimi mesi, coinvolgendo le associazioni che operano con le vittime di violenza o si occupano di donne e minori in contesti svantaggiati. Con il loro contributo si è confezionata una proposta ben più ampia rispetto al progetto originario, che prevedeva soltanto la casa rifugio per donne costrette ad allontanarsi dalla propria residenza per motivi di sicurezza. A chiederlo è stato lo stesso associazionismo, esprimendo una forte esigenza anche di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della violenza. Recependo questo input, la casa delle donne sarà un contenitore di servizi diversi e complementari con il coinvolgimento di psicoterapeuti, avvocati e altre figure esperte. 

La struttura, sviluppata su tre piani, avrà uno spazio per gli alloggi delle donne e i loro figli minori e altri locali dove saranno avviate attività di ascolto, supporto psicologico, consulenza legale e orientamento al lavoro, oltre ad aree verdi. Ma il modello a cui vogliono ispirarsi le associazioni che hanno partecipato al tavolo di programmazione del Comune è quello culturale e polifunzionale delle case internazionali delle donne già esistenti in altre città italiana, con in testa quelle ormai storicizzate di Roma e Milano. Luoghi che oltre l'offerta di servizi rappresentano punti di incontro sociale delle donne - a impronta femminista, ma non militanti o connotati politicamente - in cui creare dibattito, organizzare iniziative pubbliche o lanciare idee rivolte alla società civile. 

Per Reggio una struttura pubblica per il supporto delle donne in difficoltà sarà una novità assoluta, nonostante dell'opportunità di averla se ne parli da molti anni con varie istanze alle amministrazioni. Solo nel 2022 è finalmente stato approvato il progetto definitivo e con i fondi di Agenda Urbana (800mila euro) è stato riqualificato l'immobile che ne sarà sede, un confiscato alla criminalità e sito nell'area collinare di Pellaro. La scelta di assegnarlo a questa finalità ha una valenza anche simbolica, di contrasto a ogni tipo di violenza con la rinascita delle donne che da qui riprenderanno in mano le loro vite. Percorsi specifici saranno dedicato alle persone lgbt che hanno subìto abusi e violenze, e alle madri in regime di tutela che abbiano con sè figli in età adolescenziale. 

Costi di gestione a carico dell'affidatario ma esenzione Tari in bene confiscato

L'immobile è rifinito e arredato con attenzione anche agli ambienti ludici e di accudimento dedicati ai bambini, e chi lo prenderà in gestione lo riceverà letteralmente chiavi in mano, ma sul reale avvio delle attività aleggia il rischio che dell'adesione al bando, come è accaduto per altre importanti gare (l'ultima quella del mercato coperto di via Filippini). Un rischio legato soprattutto alla valutazione dei costi di gestione della struttura, che saranno a carico del concessionario. Si tratterebbe delle spese delle utenze ma anche del personale impiegato nelle attività, tra cui professionisti. Un impegno che potrebbe scoraggiare gli interessati? Per il Comune questa è stata una decisione obbligata, avendo esaurito le risorse disponibili per il progetto; gli affidatari potranno però beneficiare dell'esenzione dalla Tari appena deliberata dal Comune a favore di chi gestisce immobili confiscati. 

"Siamo fiduciosi di avere riscontri al bando - dichiara Angela Martino - che è stato redatto nel modo più completo e speriamo attrattivo. C'è la consapevolezza che i costi di gestione possano essere un deterrente e avremmo voluto evitarli ma al momento non ci sono fondi da utilizzare oltre quelli investiti nel recupero della struttura, che è davvero bella e accogliente, con tutti gli arredi e nient'altro da fare che entrare e iniziare le attività". 

L'avviso sollecitato anche nella mozione contro la violenza approvata in consiglio

Adesso si attende l'imminente pubblicazione del bando per il quale è arrivato specifica sollecitazione al settore competente nella mozione contro la violenza sulle donne approvata all'unanimità dal consiglio comunale nella seduta del 20 novembre, e nel testo ci si impegna anche ad attivarsi anche ai livelli regionale e statale per garantire maggiori risorse sia per i centri antiviolenza che per ogni azione di prevenzione del fenomeno. Nel frattempo un gesto istituzionale forte, a suggello dell'impegno del Comune sul fronte del contrasto a questi delitti è arrivato oggi - come stabilito nella stessa mozione - con l'apposizione, nella galleria di palazzo San Giorgio, di una targa in memoria di tutte le vittime di femminicidio.

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