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Domenica, 28 Aprile 2024
Tagli alle scuole

Dimensionamento, Nucera è convocata in commissione ma non si presenta

Alla vigilia dell'approvazione del piano provinciale, l'assessora avrebbe dovuto essere audita sulla delibera comunale rigettata da Metrocity e ha dato forfait

E' stata un'assenza pesante quella di Lucia Anita Nucera alla commissione controllo e garanzia che stamattina è stata convocata in seduta straordinaria per audire l'assessora sul dimensionamento scolastico. Il presidente Massimo Ripepi ha definito gravissima la defezione, giustificata con una comunicazione nella quale si parla di impegni istituzionali preesistenti e con disponibilità a un successivo appuntamento. "Intendo conoscere quali siano questi impegni - ha detto Ripepi - talmente importanti per Nucera da non presentarsi davanti a quello che è il senato cittadino e per dare chiarimenti fondamentali richiesti da molti consiglieri. L'assessora sa benissimo - ha aggiunto il presidente - che domani sarà approvato il piano di dimensionamento metropolitano e dopo sarà tardi per essere ascoltata su questo tema". 

Nell'occhio del ciclone di un acceso scontro politico, era forse prevedibile che l'assessora avrebbe scelto di non partecipare alla commissione 9. Ma le critiche per questa assenza, con qualche inevitabile imbarazzo, sono piovute bipartisan da tutti i consiglieri. E non è mancata qualche frecciatina sul fatto che l'assessora già sapesse di un'audizione imminente, che avrebbe però riguardato l'altra bomba esplosa ieri sull'edilizia scolastica - salvo invece essere chiamata a delucidazioni sul dimensionamento e in questo caso dare forfait.

L'oggetto del dibattito di stamattina è poi stato infatti la delibera di giunta 210 del 5 ottobre scorso, con la proposta del Comune di Reggio alla città metropolitana sui tagli alle autonomie scolastiche. Un atto che non sarà accolto da Metrocity perché trasmesso in ritardo sulla scadenza indicata nelle linee guida regionali - ed ecco perché la riunione odierna, anche senza Nucera, quasi d'obbligo ha virato sulla politica e lo scontro istituzionale tra i due enti. Carmelo Versace nel suo ruolo di consigliere comunale non c'era, ma il disagio del doppio status è stato espresso da molti, che domani in consiglio metropolitano si ritroveranno come il manzoniano vaso di coccio tra le due delibere di ferro e opposte. O almeno così dicono di sentirsi. 

Nel frattempo, fuori dal palazzo era in corso l'ennesima protesta delle scuole. In piazza Italia c'è ancora l'Ic Nosside-Pythagoras, che oltre all'emergenza di un plesso chiuso perché fatiscente e a rischio, si unirà al Moscato-Gallina in un'unica dirigenza. Le due comunità scolastiche hanno manifestato per scongiurare un accorpamento che creerebbe un'enorme scuola pluriplessi 'monstre' con un vastissimo territorio gestito con una sola autonomia.

Antonino Castorina ha evidenziato questo fervente stato di agitazione delle scuole reggine ricordando anche di essere intervenuto a tempo debito con una richiesta di sollecitazione sul piano di dimensionamento. "In una situazione del genere - ha affermato - che l'assessore non sia qui è una grave mancanza di rispetto verso i colleghi e la città". 

Alla vigilia dell'approvazione del piano provinciale, il tema politico è forte nel contrasto tra Comune e Metrocity. Il consigliere Roberto Vizzari ha denunciato la gravità del gesto con cui la città metropolitana ha definito non ricevibile la delibera comunale. "Parliamo del Comune più grande e rappresentativo del territorio - ha detto - e mi sembra che anche la linea politica dei due enti dovrebbe essere condivisa". All'indirizzo della città metropolitana ha aggiunto: "La giunta dovrebbe dire con chiarezza e in un atto apposito che non si ritiene di accettare nessuna delle indicazioni della delibera del Comune, ma certo non si può sentire la motivazione dell'atto arrivato in ritardo". Mentre l'amministrazione comunale "avrebbe potuto rigettare in toto i tagli previsti per tutte le scuole di Reggio e quello sarebbe stato l'unico atto giusto da deliberare"

Il consigliere Marino ha bacchettato il Comune per il ritardo nella delibera, essendo ben noto il calendario annuale delle scadenze del dimensionamento scolastico, e per la mancanza in allegato degli atti dei consigli di istituto. "Se la delibera - ha affermato - fosse stata in regola, la città metropolitana sarebbe stata obbligata a recepirla pena ricorsi sia dell'amministrazione comunale che delle scuole". Invitando ora i consiglieri metropolitani a un atto di coraggio politico, Marino ha suggerito un'autodeterminazione in extremis nell'assemblea di domani: "La prospettiva è avere un'area che va dalla statale 106 alla pedemontana completamente priva di scuole. In passato abbiamo salvato scuole con pochi alunni perché sono punti di riferimento fondamentali per territori isolati ma anche per alcune zone di Reggio. Domani si può ancora chiedere minori tagli e il mantenimento di qualche autonomia rispetto alle 17 che si vogliono sopprimere". 

Il consigliere Cuzzocrea ha riflettuto invece sulla passività con cui sono state recepite a Reggio le linee guida della Regione. "E' stato deciso tutto - ha spiegato - dall'assessorato senza neanche ascoltare i sindacati, convocati soltanto per comunicare quanto già stabilito. Non si sono mai contestati i numeri delle linee guida". Sulla gaffe del ritardo ha concluso: "Non voglio qui discutere sulle colpe o moventi, ma anche se fosse stato un errore dovuto a ignoranza credo che il danno sia fatto e non si tornerà indietro". 

Senza fare nomi (che però risuonano nitidi) è stato anche citato il tema del tetto massimo di alunni, sul quale la Regione ha glissato e che a Reggio riguarda una scuola di secondo grado che straripa di iscrizioni e che se frazionata avrebbe potuto evitare qualche taglio. 

Saverio Pazzano ha focalizzato l'attenzione sul dissenso verso la linea politica del Governo, nella quale il dimensionamento scolastico appartiene allo stesso progetto di depauperamento del Sud previsto con l'autonomia differenziata. "La scuola non può funzionare ragionando solo sui numeri - ha dichiarato il consigliere - soprattutto in molte aree della nostra provincia oppresse da criminalità e 'ndrangheta, gli istituti scolastici sono presidi di legalità". Pazzano ha poi ricordato come il requisito delle minoranze linguistiche, che potrebbe essere salvifico in molte situazioni, sia stato ignorato dalla Regione. 

Nel conto alla rovescia verso il consiglio metropolitano di domani, in queste ultime ore c'è ancora tempo per l'infuocato botta e risposta tra le parti politiche, ma soprattutto per l'accorato sos delle scuole.

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