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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il nuovo organismo

Insediata la consulta regionale per la legalità, un altro strumento antindrangheta

A palazzo Campanella il consiglio si è dotato dell'organo consultivo previsto dalla legge regionale 9/2018

Sarà un organismo di consulenza che lavorerà su tutti i temi della legalità. Con questo obiettivo si è insediata oggi a palazzo campanella la Consulta regionale per la legalità, prevista dalla legge regionale 9/2018.

Alla giornata hanno preso parte Pietro Molinaro, presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, corruzione e illegalità diffusa; due componenti dello stesso organismo, Antonello Talerico e Ferdinando Laghi; l'ex presidente della commissione Giuseppe Gelardi; l'assessore alla sicurezza e legalità e valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata Filippo Pietropaolo. In collegamento da Roma è intervenuta la prefetta Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

Il ruolo dell'organo consultivo nelle attività contro 'ndrangheta, corruzione e illegalità

 La consulta affianca la Commissione e non solo collaborerà con l'organismo presieduto da Molinaro, ma fornirà pareri anche sulla gestione dei fondi che la giunta regionale, circa 44 milioni di euro, ha destinato alla rivitalizzazione dei beni confiscati.

L'occasione dell'incontro di stamattina è servita anche per fare il punto sulla normativa nazionale di aiuto alle imprese che si oppongono al racket, ma che poi soffrono dei ritardi dello Stato nell'erogazione degli aiuti. E sulla recente legge regionale di premialità per le imprese resistenti alla 'ndrangheta che è al vaglio del Governo, Molinaro ha detto: "Non sappiamo ancora le valutazioni. Prevediamo che avrà problemi di legittimità ma abbiamo voluto volontariamente porre il problema per capire come modificare le norme nazionali che hanno dimostrato di essere in parte inefficaci".
    Pietropaolo ha ricordato i 44 milioni di euro stanziati dalla giunta per la valorizzazione dei beni confiscati. "Esiste per la prima volta in Calabria - ha detto - una specifica delega che è quella della sicurezza e legalità e valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il lavoro della Giunta, assieme al Consiglio e della Commissione anti 'ndrangheta rappresenta un deciso cambio di passo sul tema del presidio della legalità".
    Della Consulta fanno parte i rappresentanti delle associazioni datoriali, dei sindacati, esperti, e rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura. Il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, con decreto n. 1/2024, ne ha nominato i componenti. L'organo consultivo è così costituito: il presidente della commissione consiliare regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, che la presiede; un rappresentante dell’Anbsc, previa intesa; un rappresentante istituzionale dell’Anci Calabria; un rappresentante dell’Upi Calabria; un rappresentante della Città Metropolitana di Reggio Calabria; i rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro e quelli delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello regionale; un rappresentante per ogni associazione o fondazione antiracket e antiusura, con sede nella Regione Calabria; un rappresentante per ogni consorzio o cooperativa di garanzia collettiva Confidi avente sede in Calabria; un rappresentante dell'Een Unioncamere Calabria; cinque esperti di qualificata e comprovata esperienza negli ambiti professionali, accademici o di volontariato, attinenti all'educazione alla illegalità e alla cittadinanza responsabile nonché al contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa ed alla corruzione; un rappresentante della Confapi.

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