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Domenica, 28 Aprile 2024
L'affondo

Caso piste ciclabili, Ripepi: "Il sindaco smascherato dalle delibere di giunta"

L'intervento del consigliere comunale: "Il comportamento attuale di Giuseppe Falcomatà è fin troppo chiaro e pienamente coerente con il primo, secondo e terzo tempo del suo mandato"

"Giuseppe Falcomatà ha capito che le bugie vadano dette "bene", che debbano essere vicinissime alla verità, perché altrimenti non sono credibili. Per rifarsi la verginità politica dopo i danni incalcolabili provocati da quasi dieci anni di devastazione politico-amministrativa, il primo cittadino la spara sempre più grossa con la certezza che i cittadini ignari e sofferenti, non riusciranno mai ad avere il tempo e la fantasia di indagare per scoprire l’inganno".

E' quanto afferma il consigliere Massimo Ripepi che in una nota aggiunge: "Oggi ho ritirato dall’ufficio apposito del Comune i verbali delle delibere di giunta N.151 del 29/06/2023, N.139 del 20/06/2023, n. 202 del 22/09/2023 e n.221 del 11/10/2023, nelle quali viene certificato inconfutabilmente che tutte le responsabilità dello scempio delle piste ciclabili siano solo della parte politica al governo della città, che ha deciso di realizzarle dopo aver visionato molteplici allegati progettuali che indicavano con precisione la collocazione tra le strade urbane".

Continua Ripepi: "il sindaco ff Paolo Brunetti e la sua giunta hanno autorizzato l’inizio dei lavori e l’assessore competente Domenico Battaglia, casualmente assente nel corso delle due delibere di giunta di settembre e ottobre, risultava però presente il 23 maggio 2023 alla prima riunione del tavolo tecnico, durante il quale è stata concessa l’autorizzazione tecnico-politica per la realizzazione delle piste ciclabili.

Il comportamento attuale di Giuseppe Falcomatà è fin troppo chiaro e pienamente coerente con il primo, secondo e terzo tempo del suo mandato: un decennio nefasto per la nostra città in cui non ha mai smesso di ingannare i cittadini con clamorose bugie di taglio altamente “professionale”, confezionate anche attraverso il suo imponente ufficio stampa, vera bussola dell’amministrazione reggina".

"Il danno più grande generato da questa assurda storia - aggiunge il presidente della commissione controllo e garanzia - è la dimestichezza ormai scientifica con cui il rappresentante di tutti noi, riesce a prendere in giro i cittadini. Prima di giungere alle responsabilità tecniche del Rup (Responsabile unico procedimento) e dei progettisti, il sindaco avrebbe dovuto chiedere le immediate dimissioni del sindaco ff Paolo Brunetti e dell’assessore alla mobilità Domenico Battaglia, quale atto dovuto per i guasti procurati. Trascorsi ben tre mesi dal suo rientro al Comune, senza che ci sia stata in prima battuta la doverosa verifica dei danni fatti dai suoi predecessori, si sarebbe dovuto dimettere anche lui.

Purtroppo però la politica non ha più regole, perché gli uomini che la rappresentano non percorrono più binari di etica e di morale, vale a dire gli elementi chiave dell’agire pubblico. Abbiamo in ogni modo cercato di arrestare la realizzazione di queste sgangherate ed errate piste ciclabili, ennesimo frutto dell’infinita sciatteria dell’amministrazione più scadente della storia del nostro territorio.

Una città moderna deve disporre di piste ciclabili sicure e funzionali, lontane anni luce da quelle volute prima e rinnegate dopo dal nostro Sindaco “Pinocchio”, il quale si copre perlopiù di ridicolo condannando con degli assurdi video desolanti e desolati, il lavoro dei propri uomini, come successo l’altra sera.

Senza eguali a livello nazionale è la perversa capacità dell’amministrazione Falcomatà, di accumulare colossali figuracce e di palesare bugie in forma seriale. Diciamo basta a questa emorragia di speranza e fiducia per Reggio Calabria, che merita ben altro per il suo presente e per il suo futuro!"

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