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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto

Ex cinema Orchidea, i vecchi videogames diventeranno simboli urbani di legalità

Dopo lo sgombero della struttura e l'interesse suscitato nei reggini, c'è l'idea di farne arredi in luoghi specifici della città

Lo sgombero dell'ex super cinema Orchidea appena iniziato porta con sè un retroscena inatteso, l'interesse da parte dei reggini dei vecchi videogames che si trovano all'interno del bene confiscato. Tanto da far pensare all'amministrazione a un riutilizzo di una parte di quei giochi sarà  come elemento di arredo urbano, con valenza simbolica. 

Mentre procedono i lavori di sgombero e bonifica della storica struttura, sulla quale è stato programmato un cospicuo intervento di ristrutturazione e la creazione di un nuovo polo culturale, l'immobile viene liberato dagli ingombri dei vecchi videopoker e dei videogames sequestrati e confiscati. I lavori vengono seguiti passo passo dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dal vicesindaco Paolo Brunetti.

"Dopo qualche decennio torna a filtrare la luce in quegli storici locali - ha affermato il sindaco - quello che si era trasformato in una sorta di deposito di stoccaggio di macchinari come i videopoker utilizzati per attività illecite, tornerà ad essere uno spazio culturale a disposizione di tutta la comunità, con una vocazione anche in chiave turistica vista la sua posizione".

"In questi giorni - ha aggiunto il primo cittadino - sono stato raggiunto da decine di proposte da parte di cittadini e associazioni sulla destinazione futura dei vecchi videogames che stiamo togliendo dalla struttura e stoccando in altri depositi. E' un fatto assolutamente positivo, significa che c'è un'attenzione da parte della comunità sulle azioni di recupero dei beni comuni. E queste proposte naturalmente non rimarranno inascoltate".

Dopo il sequestro e la confisca, da molti anni ormai quelle macchine sono rimaste lì ferme a prendere polvere ed umidità, tanto da essere classificate formalmente come rifiuti da smaltire. Il Comune sta però interloquendo positivamente con l'Agenzia per i Beni Confiscati, per fare in modo che almeno una parte di quei cabinati possa essere recuperata e posizionata in dei luoghi simbolici della città, a testimonianza del passato ed anche come arredo vintage.

Ad esempio ad un paio di giochi sul basket, che potrebbero essere posizionati all'ingresso del Palacalafiore, oppure a qualche altro videogioco tematico da posizionare alla sala Versace del Cedir o al futuro museo civico al Monastero della Visitazione, naturalmente non come giochi elettronici, ma esclusivamente come elementi di arredo in specifiche situazioni.

"Credo sia un bel messaggio, oltre che un'attività di recupero doverosa - ha concluso il sindaco - non solo per il valore simbolico che hanno quei videogames, ma anche per ribadire e rendere ancora più evidente la testimonianza concreta dei beni sottratti alla criminalità che tornano al bello e alla cultura. Un'attività che nella nostra città ci ha consentito di supportare e sostenere centinaia di attività di straordinaria valenza sociale".

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