Il sogno della Reggina finisce, torna tra i dilettanti: la reazione del boss delle trasferte

Dopo il silenzio assordante delle scorse ore e l'agonia di una speranza appesa a un filo per reggini, tifosi e una città intera, è arrivato il verdetto finale del Consiglio di Stato: la Reggina torna in serie D e quel sogno chiamato serie B per il momento finisce qui.

E dopo i rumors apparsi online della presunta bocciatura poi smentita e adesso confermata, resta solo l'amaro in bocca, ma non manca nonostante tutto quella voglia di ricominciare con uno spirito diverso che spazzi via tutto quello che nei scorsi mesi ha gettato nell'ombra la squadra.

Lo sa bene il boss delle trasferte, Carmelo Genovese, colui che dal 2017 segue la sua squadra divenendo il simbolo di quella tifoseria genuina nutrita di amore e passione che sa rialzarsi anche dopo le sconfitte.

"Nonostante questo risultato - ha dichiarato a caldo Genovese a ReggioToday, dopo quella notizia che nessun reggino avrebbe mai voluto ricevere - continuerò a seguire la mia squadra anche dalla serie D fino a quando avrò vita e andrò anche alle trasferte nella speranza di ripartire più forti di prima, con una società nuova che abbia il denaro ma soprattutto a cuore le sorti della squadra e di tutto quell'indotto umano che gira attorno".

"Una cosa però  la devo dire - ha aggiunto Genovese, appena tornato da Roma dove ha atteso la sentenza del Consiglio di Stato -  Cardona nel momento in cui aveva scoperto l'imbroglio doveva mettere al corrente i sindaci. Saladini non lo giudico, deve prendere le chiavi e sparire". 

Con la tristezza nel cuore il boss delle trasferte guarda già con ottimismo al futuro: "Seguiremo lo svolgere degli eventi  e le decisioni dei sindaci, sperando di poter dare una speranza ai giovani e nell'attesa di andare un giorno a vincere a San Siro".