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Oreste Granillo, il racconto della figlia: "Ricordo vivo nei cuori dei reggini"

ReggioToday intervista Maria Stella Granillo alla vigilia dalla terza edizione del premio dedicato allo storica figura. "Papà è rimasto nel segno, anche per l'intera città che ha sempre amato", ha spiegato

Ci sono personaggi che cambiano il corso degli eventi, creano un prima e un dopo nella linea temporale di una storia in grado di lasciare il segno. D'altronde una squadra di calcio ultracentenaria ne ha visti di uomini forti in grado di indirizzare il destino e indicare la via ma alcuni, c'è poco da fare, sono figure chiave capaci di costruire radici capillari nell'immaginario collettivo di più generazioni e influenzare presente e futuro di chi si avvicina a quel mondo che oggi è semplicemente tinto di amaranto. La Reggina trova il nome a tale definizione in Oreste Granillo, presidente della società dal 1960 al 1977.

Oreste Granillo - presidente-2

Al vertice della Reggina per 17 anni, la prima storica promozione in Serie B in mezzo, sindaco di Reggio dal 1980 al 1982, assessore allo sport e delegato Coni. Tante vesti per Oreste Granillo, con la grande passione dello sport a fare da filo conduttore. Oggi il suo nome rappresenta la casa degli amaranto, quello stadio a lui intitolato teatro di grandi emozioni. La città, dunque, lo ricorda ogni qualvolta che si varcano quei cancelli e lo fa ancor più a fondo con un premio anch'esso a suo nome e che domani alle 18:30 vedrà andare in scena la terza edizione nell'aula magna dell'università Mediterranea dipartimento di ingegneria e cui prende parte anche la figlia del presidente, Maria Stella Granillo. ReggioToday ha deciso di intervistarla per riassaporare momenti straordinari della storia di Reggio.

Cosa significa, per lei e la sua famiglia, la possibilità di poter vivere un’iniziava come il premio "Oreste Granillo"?

"Devo ringraziare Maurizio Insardà perché lui è stato l'ideatore affinché avesse luogo l'evento. Siamo al terzo memorial e sono felicissima, visto che ritorniamo alla grande dopo un anno e mezzo di pandemia da Covid-19 che ha messo in ginocchio tutto. Per me, da figlia, il premio porta molta emozione. Per la famiglia è un orgoglio sentire il nome di papà e vedere che dopo 25 anni dalla sua morte ancora lo si ricorda, vuol dire davvero tanto. Vedere che il suo nome è vivo nei ricordi e nei cuori dei reggini ci restituisce orgoglio. Papà è rimasto nel segno, anche per l'intera città che ha sempre amato come sportivo e amministratore. Ha cercato di servirla con le sue qualità che l'hanno contraddistinto, quali umiltà e una totale dedizione. Alla base di tutto è stato un uomo meraviglioso e molto dedito alla città e alla sua Reggina soprattutto. Da lassù vede e stravade come va la squadra. Speriamo che anche quest'anno l'iniziativa vada bene e le persone rimangano soddisfatti in memoria del mio papà."

Oreste e Maria Stella Granillo-2

Qual'è il ricordo più dolce che associa pensando a suo padre alla guida della Reggina?

"Io non ero ancora nata, ma avrei voluto vivere quei momenti da figlia e da reggina innamorata della squadra che è come la famiglia. Mi ricordo quest'uomo che mi portava in giro e la sua presenza significava tanto per me. Quello era amore per il calcio. Quando papà era presidente, bastava una stretta di mano, senza procuratori o altro."

Ci sono, dal suo punto di vista, delle analogie tra il modo di essere presidente di suo padre e l'attuale guida amaranto di Luca Gallo?

"Poche sinceramente, ma semplicemente perché era un altro calcio e non si possono mettere a paragone i tempi di allora e di adesso. Gallo ha rilevato la Reggina in un momento in cui non sapevamo che pesci pigliare e gli auguro tutto il bene e le migliori fortune. Da ricordare anche Mimmo Praticò che penso verrà al premio e ci sarà anche Lillo Foti."

Oreste Granillo - presidente 1-2La presidenza di Oreste Granillo è uno dei pezzi di storia più importanti della Reggina. Perchè la figura di suo padre è così amata e radicata all'interno di tutti reggini?

"Il mio intento con questo memorial e tante altre iniziative che ho in cantiere nel mio piccolo è di ricordarlo ancora di più tra la gente. Spero di trasmettere la sua figura. Lui è rimasto radicato per il suo modo di fare, perché era una persona vera e a distanza di anni c'è gente che quando sente il mio cognome fa subito riferimento a papà che ha aiutato tante persone. Dirigente e presidente che dove andava faceva entrare prima il sorriso ed era a diretto contatto con la gente. L'uomo buono è rimasto e tutt'ora lo nominano, a distanza di 50 anni ancora ne parlano, anche dal punto di vista amministrativo e del Coni. Il ricordo è insito nei reggini più in là con gli anni, ma anche nei più giovani. Voglio far capire ancor di più la sua figura ai ragazzi di oggi."

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